Erano in parecchi ad attenderlo per il suo ritorno a Milano allo Spazio Teatro 89. I suoi vecchi amici del Rogoredo, persone dalla mezza età in su che lo hanno conosciuto quando animava le serate blues milanesi, qualche persona che lo conosceva solo di fama, e musicisti più o meno giovani che hanno suonato con lui, che erano in contatto sui social o che hanno chiesto consiglio per una chitarra.
La data era quella del 24 febbraio 2018, e per la scena blues milanese era un evento perché “il Best” era anni che non suonava nella sua città d’origine. C’eravamo più o meno tutti, ma lui no! E non perché “bloccato” nella Valle di Ledro (in Trentino dove risiedeva) da un inverno 2018 nevoso, no. La mattina del 9 gennaio scorso è stata diffusa la notizia della sua improvvisa scomparsa all’Ospedale di Rovereto.
Scusate se ci sottraiamo nello scrivere la sua lunga e ricca parabola musicale, iniziata a metà anni Sessanta, perché vorremmo racchiudere in una sola parola quello che anche noi nel tempo abbiamo potuto appurare, “innamorato”. Era sinceramente innamorato della musica, da qui il rispetto di colleghi musicisti, appassionati, giovani e anziani, donne e uomini.
Man mano che la serata continuava, abbiamo provato ad immaginare con quale simpatica espressione verbale, preferibilmente in dialetto milanese come piaceva esprimersi ogni volta che lo incontravamo o quando è capitato via telefono, avrebbe apostrofato la serata a lui dedicata vedendo tutta quella gente su e giù dal palco e la sua amata famiglia al completo in prima fila!
Sul palco c’è stato un ordinato via vai di musicisti, hanno suonato e cantato cover di blues, rock/blues, derive jazz, riadattamenti di classici blues in dialetto milanese, e qualcuno di loro ha voluto raccontare dei momenti, degli aneddoti e dei ricordi personali o meno, attorno alla figura di Maurizio Bestetti.
La serata ha avuto inizio con i suoi vecchi amici del Rogoredo, i Scapà De Cà, i Rockgoredo e i Sem Chi, formazioni in parte ufficiali e in parte con l’aggiungersi di altri musicisti. Per l’occasione si sono formati anche gruppi improvvisati, con la presenza fra gli altri di Mauro Musicco che da front man ha cantato accompagnandosi con la chitarra acustica, “Black, Brown And White” e “Will The Circle Be Unbroken”. Poi ancora Gigi Cifarelli, Luca Foresti solo in acustico, l’ampia formazione Dirty Soul Blues Band, i sempre impeccabili fratelli Limido, Marco chitarra e Franco armonica, accompagnati da Lillo Rogati al basso e Giancarlo Cova batteria.
Erano presenti anche dei musicisti della zona di Trento, due dei quali, Michael Loesch tastiere e Enrico Tommasini batteria, erano quelli con cui Bestetti suonava regolarmente. I due suddetti musicisti, insieme ai due fratelli Martinazzi , Luca Foresti e Alan Farrington, hanno poi chiuso la parte dal vivo, ma non la serata, perché a chiuderla è stato…Maurizio Bestetti! E’ stato il momento più emozionante, ottima l’idea di diffondere un pezzo “Blues For A Son” tratto dal suo secondo e ultimo CD “The Walkin’ Man”. Ciao Best, non volevamo certo salutarti in questo modo, ma farlo ancora di persona.
Matteo Bossi e Silvano Brambilla
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