The Doohickeys - All Hat No Cattle

Con il loro album di debutto i Doohickeys combinano efficacemente sonorità country e blues con grande energia e quel pizzico di umorismo che non guasta mai. La formazione si è costituita attorno a Haley Spence Brown e Jack Hackett, entrambi cantanti, chitarristi e compositori, che hanno pure un background personale pienamente radicato nella cultura country americana: un aspetto che emerge fin da subito, ascoltando le prime tracce. L’apertura di “Rein It In, Cowboy” è solare e piena di allegria, Haley è una cantante la cui voce coinvolge immediatamente, come ascoltiamo ancora in “I Don’t Give A Damn About Football” oppure in “This Town Sucks”: in questa traccia, riproposta sempre dal vivo, si possono apprezzare le armonie giocose del duo che, con i loro testi taglienti ma spensierati, invitano chiunque si sia mai sentito intrappolato in un luogo poco emozionante ad avere il coraggio di uscirne. C’è abbondante utilizzo dei tipici strumenti della tradizione country, come il mandolino e il violino che aggiungono profondità e vivacità a ogni traccia: l’umorismo a cui accennavamo è un segno distintivo di quasi ogni canzone e risplende al meglio nel lamento di “Too Ugly to Hitchhike” oppure in “Please Tell Me You’re Sleepin’“, il quale vede la presenza del comico Jim Jefferies, che aggiunge una sorta di fascino caotico alla canzone.

I brani cantanti principalmente da Hackett hanno una connotazione più marcatamente blues, come ad esempio cogliamo in “Can’t Beat My Ol’ Beater” e anche nell’accattivante “I Wish My Truck Was Bigger”. La freschezza della loro capacità comunicativa emerge in “Mr. Fix It”, come pure la title track si caratterizza per un’altra melodia particolarmente orecchiabile, guidata dal violino di Aubrey Richmond. Non mancano però momenti un po’ più riflessivi, pur offerti con la consueta leggerezza, come in “Farm Lawyer”, che con il suo evocativo pedal steel e violino ricorda i Flying Burrito Brothers. Dopo l’allegra “You Can’t Dance” la formazione si congeda con “City Folk”, pregevole conclusione acustica, che quasi completa la ricca e variegata proposta musicale dei Doohickeys. Haley e Jack non solo hanno la capacità di onorare la tradizione country, ma la sanno arricchire con personalità e consapevolezza, dandole un tocco unico che ci auguriamo di riascoltare ancora presto.

 

Luca Zaninello

 

Category
Tags

Comments are closed

Per la tua grafica

Il Blues Magazine
GOSPEL & SPIRITUALS 2024