Chitarrista e cantante newyorkese, Tas Cru ha raccolto in questo live, registrato di fronte a un pubblico invitato presso i Subcat Music Studios di Syracuse, una decina delle canzoni più richieste durante il suo tour del 2023: il risultato è un album decisamente spontaneo, che cattura l’energia grezza di un’esibizione dal vivo, come esprime bene anche il sottotitolo dell’album, “All-Natural, Cage Free, and Fan Fed”. Ogni traccia è una composizione originale di Tas, che mette in mostra la sua abilità lirica e la sua capacità di entrare in contatto con gli ascoltatori: il blues è qui infuso di funk e gospel, come emerge fin dall’apertura di “Dat Maybe”, con quel suo tono vivace nell’accattivante ritornello, prima di passare a “Stand Up!” che con il suo ritmo trascinante offre un messaggio che incoraggia l’unità e la consapevolezza sociale. L’introduzione lenta di “Take me Back to Tulsa” è in realtà una sorta di preludio a un brano orecchiabile d’ispirazione vagamente claptoniana, mentre in “Brown Liquor Woman” si evidenziano le qualità di Scott Ebner al pianoforte che fa da contraltare ai riff di chitarra del leader.
L’affiatamento dei musicisti emerge costantemente in tutte le tracce, da “Have a Drink” cantata da Mia Casale al giocoso blues di “Grizzle & Bone”, un tributo funkeggiante alle cameriere di Waffle House (famosa catena americana di ristoranti), fino alle melodie orecchiabili di “One Eyed Jack”, che parla delle sfide della vita mantenendo gli ascoltatori coinvolti. Anche nei brani più riflessivi la formazione propone ritmi allegri e scoppiettanti, come per “You Keep The Money” e “Drunk Half The Time”: il finale è intriso di gospel con “Heal My Soul”, scritto a quattro mani da Tas e Mia, che emerge quasi come un inno che vuole lasciare un senso di speranza. Con una produzione volutamente semplice e registrata in presa diretta, la Tas Cru band fa emergere la vitalità e la brillantezza della sua musica: all’ascoltatore viene offerta un’esperienza sicuramente molto coinvolgente, dando quasi l’impressione di essere in prima fila, a pochi metri dai musicisti.
Luca Zaninello
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