Recensione del Summer Jamboree 2022

Summer Jamboree 2022, Breaking News!

“Senigallia – Si stanno eseguendo accertamenti sull’individuazione di una nuova variante, già denominata “rock&roll22”; gli esperti rassicurano: “Anche se molto contagiosa i suoi effetti non destano preoccupazioni”.

Continuano comunque i controlli nel centro marchigiano da dove tutto sembra essere partito il 31 luglio scorso.

Le misure di sicurezza raccomandate sono quelle di: ballare, divertirsi e sorridere”.

Iniziamo così, esorcizzando quello che il mondo ha vissuto (e sta ancora vivendo), perché abbiamo fortemente bisogno di leggerezza, quella che solo la musica, medicinale salvavita, sa regalare… e allora potremmo anche scrivere; “It’s only rock n roll, but I like it!”, anche se forse non è proprio così.

Il Summer Jamboree è molto di più!

Finalmente tornato nella sua formula consueta dal 31 luglio al 7 agosto, come sempre ha trasformato una città nella capitale del bel vivere e dell’armonia.

Lo strumento per farlo è quello ormai consolidato in queste 22 edizioni; ritmo e colori U.S. di quei suoni e atmosfere che hanno reso iconica un’epoca tra i ’40 e i ’50.
La riduzione dei palchi, che da 3 passano a 2 con il trasferimento del Main Stage dal Foro Annonario a Piazza Garibaldi, resta invariata rispetto all’edizione 2021 in piena restrizioni anti-covid.
Novità anche nella presentazione delle serate affidata alla spontanea Bianca Nevius e Russell Bruner.


Le serate del Summer Jamboree

Resta difficile partecipare alla totalità degli eventi dato la corposità del festival, quindi alcuni concerti ahimè ce li siamo persi, ma partiamo con il nostro racconto dalla bella sorpresa di Todd Day Wait, artista nato in Missouri, territorio storicamente prolifico per la cultura musicale statunitense.

Cantante chitarrista legato al linguaggio più tradizionale del movimento country folk usa,

riesce a catturare l’attenzione attraverso un carisma innato.

La calda vocalità rimanda ai grandi singers di questa scena, mentre le sue influenze western vengono fedelmente riprodotte da una band solida e brillante, tra le cui fila ritroviamo le sei corde di Alle B Goode dei Gangesters di Stephen Hogan.

La Rocca stage è stato protagonista il giorno seguente di un set all’insegna del rock & roll più canonico quello suonato da Enma Fernandez, pianista spagnolo vera novità per il pubblico di Senigallia.

I suoi ritmi sono carichi di energia e tra riletture di classici e originali è il tappeto ideale per i tanti ballerini presenti.

I momenti migliori del suo show sono comunque quelli più influenzati dalla scuola di New Orleans.

È accompagnato da una buona band, dove il ritmo è obbligatoriamente il fulcro principale.
Enma non è certo uno che si risparmia e la sua performance fatta di sudore e passione viene subito apprezzata dai tanti presenti, alcuni dei quali lo avevano già apprezzato la sera precedente nel main stage di Piazza Garibaldi.

Mike Penny era uno del pubblico quando più di 10 anni fa si era ripromesso che un giorno avrebbe suonato sul palco del Summer Jamboree.

I sogni a volte si possono avverare.

Non è la prima volta che insieme al suo Western Swing Club solca il main stage e come sempre è garante di un buon set dove il suono swing a contatto con il country regala atmosfere di un’epoca mai dimenticata.

Il periodo è quello legato agli anni 50 e i riferimenti riconducono ai protagonisti più classici, Marle Travis tra tutti.

Certamente è un set maggiormente apprezzato dagli estimatori di questo linguaggio.

The Million Dollars Tones al Summer Jamboree 2022

The Million Dollars Tones al Summer Jamboree 2022 (foto Simone Bargelli)

Da lì a poco nella seconda giornata arriverà il debutto italiano per i finlandesi Million Dollar Tones, otto elementi ben assemblati all’insegna del rhythm and blues più tirato.

La loro natura rockin’ è tipica di una scena, quella nord europea, molto abituata a determinati suoni.

Anche nel caso del loro set è il ritmo, il filo conduttore di 75′ suonati sempre con l’acceleratore premuto.

Non c’è sosta durante la loro performance e chi ha ancora voglia e l’energia di ballare, vista l’ora ormai tarda, è un’occasione da sfruttare.

Piacciono molto quando il sound si fa un po’ più swing blues.
Ottima la chitarra e i riverberi di Albert Hallikainen.

Replicheranno al Rocca Stage il giorno seguente.
Quella di quest’agosto è stata anche l’edizione dei tanti eventi nell’evento, anniversari, esclusive e altro ancora come quella della serata di lunedì 1.
Si divertono e fanno divertire!

Chi? Ma loro; The Stargazers… formazione culto del rock n roll britannico.

Una carica di adrenalina ed energia che, unicamente per il Summer Jamboree, è esplosa sul palco di Piazza Garibaldi a distanza di 40 anni dal debutto discografico.

Per l’occasione ritroviamo membri originali della band che nell’ormai lontano 1981 avevano iniziato l’avventura.

Alternano classici di Louis Prima a brani di loro composizione, tra rhythm and blues, rock n roll, jive e un pizzico di blues.

I ritmi sono sempre sostenuti e l’atmosfera creata, oltre che ideale per scatenarsi in pista, diventa una vera e propria medicina per il buon umore!

Ottima performance del frontman Danny Brittain ma i più attenti avranno apprezzato il lavoro del sax di Al Nicholls, già parte dei Big Town Playboys.

E il pubblico?

Beh… dopo un paio di brani era già tutto nelle loro mani.
I tanti bis richiesti e ottenuti ne sono la prova inconfutabile!

Bill Kirchen al Summer Jamboree 2022

Bill Kirchen al Summer Jamboree 2022 (foto Simone Bargelli)

Concerto di rara qualità, tra i migliori momenti di questo SJ, quello che ha visto protagonista martedì 2 agosto Bill Kirchen indimenticabile membro dei Lost Planet Airmen di Commander Cody.

Una carriera infinita che lo ha visto parte di una generazione fenomenale di axmen tra cui ricordiamo lo straordinario Danny Gatton.

Dire che Bill è un chitarrista country è assolutamente riduttivo; imbarazzante la naturalezza e facilità di esecuzione attraverso una tecnica che piace per gusto e delicatezza.

Resta comunque quel tocco e twang inimitabile, il segreto del suo essere musicista, caratteristica delle grandi personalità.

La semplicità e l’ironia con la quale poi si presenta sul palco, lo rendono ancora più immenso.
Tra i tantissimi brani piace ricordare “Rockabilly Funeral”, parlando appunto di umorismo.

Va sottolineata la bravura di Don Diego e il suo Trio, che in maniera rispettosa e grazie ad un linguaggio sempre adeguato lo accompagnano per 80′ tra honky tonk, country, blues, jazz e musica di “alta” scuola… in due parole diesel billy.

Il concerto era esclusiva italiana per il Summer Jamboree.
Grande, grandissima aspettativa per l’evento di questa edizione 2022 del festival.

Chubby Cheker, l’ideatore del twist, ma non solo, il creatore di tante hit che negli anni hanno mantenuto comunque fresca la loro verve.

L’81enne della Carolina non delude e grazie anche a quell’aurea d’icona che ormai lo accompagna, scatena il pubblico festante di piazza Garibaldi.

La sua caratteristica vocalità si è mantenuta viva negli anni e il suo inimitabile tono, seppur con qualche piccolo calo, resta una delle cose migliori del set.

Nell’aria c’è il sentore di vibrante attesa per quando eseguirà il suo successo più grande, brano che puntualmente arriva in conclusione di serata.

È uno scambio continuo di energia tra il pubblico ed Ernest (vero nome di Chubby) che ha instaurato un rapporto d’intesa continuo; questo è stato il segreto di una nottata che in molti ricorderanno a lungo.

La serata è stata aperta dai poliedrici Wave Electric, che provenienti da un’altra dimensione, hanno convinto con il loro folle sound, fra surf, psichedelia e rock and roll.

Dopo la scorpacciata del mercoledì chi pensava di aver visto tutto, si è sbagliato di molto.

Kelly Rucker & Good Fellas al Summer Jamboree 2022

Kelly Rucker & Good Fellas al Summer Jamboree 2022 (foto Simone Bargelli)

Kellie Rucker ci ha sempre abituati ad un blues graffiante, ricco di elementi che si tuffano spesso nel rock.

Giovedì 4, nello show di Senigallia, ci fa conoscere il suo lato più canonico offrendo di base un concerto blues dal mood più rilassato e pacato.

Il set piace proprio per una scelta stilistica diversa che attraverso i classici del settore, soprattutto quelli di scuola Chicago, riesce a svelare un lato musicale forse più intimo dell’armonica statunitense.

Intendiamoci, l’energia non manca ma è una veemenza diversa, forse più matura e meno istintiva.

Sul Rocca stage, Kellie è stata accompagnata da 4 membri dei Good Fellas.

Ancora una volta va ribadita la bravura di questa band, perché cambiano i linguaggi, cambiano i ritmi e i pattern ma il risultato no.

Sempre con rispetto, affidabilità e accortezza riescono a garantire il supporto ideale per l’ospite di turno; sinonimo questo, oltre che di grande dinamismo, anche di conoscenza, cultura e rara sensibilità artistica.

Nel main stage, gradito ritorno quello dei The Class Of ‘58, famiglia musicale Inglese assuefatta al rock and roll e doo-wop.

Festeggiano i loro primi venti anni di attività in una vera e propria esplosione di classici senza tempo.

Groove sempre sostenuti e una carica che non cala nemmeno un attimo, forse unico piccolo neo, una frequenza ritmica troppo univoca per tutta la durata del set.

Senza che nemmeno ce ne siamo accorti arriviamo al weekend conclusivo.

Divertenti e irriverenti, una bella ventata di freschezza e sana follia; lo show degli Hormonauts è un bel colpo allo stomaco.

Il trio capitanato da Andy Macfarlane è pura adrenalina, accompagnando il pubblico in un mondo dove il rock n roll diventa tiratissimo e i tanti risvolti spesso interessano il punk più sanguigno.

È un set genuino dove la musica, il sudore e l’energia più “ancestrale” trasformano il Rocca stage in un party d’altri tempi… spaziali!

Abby Girl & Good Fellas al Summer Jamboree 2022 (foto Simone Bargelli)

Abby Girl & Good Fellas al Summer Jamboree 2022 (foto Simone Bargelli)

È stata l’edizione di tante esclusive e debutti, come quello di Abby Girl, prima volta in Italia per la giovane cantante residente in California.

È senza dubbio una delle voci più interessanti dell’attuale scena americana. I suoi colori sono caldi, sensuali e persuasivi. La proposta… rilegge i brani più tradizionali del genere tra rhythm and blues e rock and roll con piccoli tuffi nel country.

Piacciono i suoi brani originali specialmente quelli dalla natura più bluesy; si cimenta anche in una buona versione di “I Got My Mojo Working”. La sua voce incanta soprattutto nei momenti più melodici e nelle ballate più romantiche. I suoi toni bassi sono unici; è lei a, nostro parere, la regina di questo Summer Jamboree. Sembra essere realmente tornati indietro nel tempo grazie ad interpretazioni che si fanno apprezzare per fedeltà e delicata qualità. Artista raffinata, che non si risparmia e fa viaggiare spesso la sua voce ai limiti del suo range.

Sa di rischiare e qualche volta il risultato non è sempre precisissimo, a suo favore c’è una band che riesce a nascondere quelle poche e piccole magagne… i Good Fellas… insostituibili.

Il festival chiude in bellezza con ben due novità assolute per i suoi palcoscenici; l’inglese Danny Fisher e i messicani The Hi Ballin’ Daddies.

Danny, esibitosi alla Rocca in ben 2 set, è un cantante la cui vocalità ricorda in modo impressionante quella di Elvis. Il suo è un rock n roll classico che si fa apprezzare soprattutto nei suoi inediti. Venticinque anni di carriera tutti all’insegna di una tradizione che si intreccia al rock a billy più ritmico.

Un repertorio suonato ottimamente dai Good Fellas (e chi sennò?) che lo hanno accompagnato in questa giornata marchigiana, riscuotendo apprezzamenti e applausi dal sempre numeroso pubblico del Jamboree…. E già? Che cosa sarebbe il Summer Jamboree senza il suo pubblico? Unico e fedele! È l’ultima giornata di festival e se la malinconia aleggia un po’, c’è anche la “liberazione” di una performance scanzonata che assume un valore quasi defaticante dopo nove giorni comunque impegnativi.

The Ho Ballin' Daddies al Summer Jamboree 2022 (foto Simone Bargelli)

The Ho Ballin’ Daddies al Summer Jamboree 2022 (foto Simone Bargelli)

Piazza Garibaldi chiude questa 22esima edizione con i giovani Hi Ballin Daddies che infiammano il main stage con il loro rock and roll pieno di brio.

Tra tutte le formazioni ascoltate è quella che evidenzia una natura più blues, bella la versione di “I Put a Spell On You” e la loro vivacità è fortemente contagiosa.

Uno spettacolo nello spettacolo con i loro salti e movenze, a volte a discapito del risultato sonoro, ma poco importa, la gente apprezza e si diverte in un’altra notte ricolma di ritmo ed energia.
In un’edizione che ha ritrovato la sua forma consueta, non sono mancati i vari appuntamenti come il Burlesque, le lezioni di ballo, la sfilata d’auto, la mostra di tatuaggi, il mercatino vintage, la mostra fotografica (quest’anno di Elliott Erwitt) e naturalmente la “Rock and Roll Revue”, serata che soprattutto grazie alla bravura della Abbey Town Jump Orchestra riesce a presentare gran parte delle voci e musicisti presenti in questi 9 giorni.

All’edizione 2022 hanno inoltre partecipato: Boogie Banausen, Hot Gravel Eskimos, I Belli Di Waikiki, Joe Bastianich e La Terza Classe, Little Til, i Jolly Rockers, Matthew Lee, The Charms, Vicky Tafoya, Zooma Zooma Jive Band.

Concludendo, un piccolo rimpianto lo vogliamo esporre; il Foro Annonario aveva un’atmosfera unica, quindi la speranza è quella di averlo di nuovo come palco centrale.
La 9 giorni di quest’anno rimarrà forse nella storia della kermesse e i motivi sono tanti e palesi.

Quando si raggiunge un successo del genere, tutti vogliono salire sul carro dei vincitori;
Un carro certamente condotto da Angelo e Alessandro (due Peter Pan del Rock n Roll), noi però ci mettiamo ogni singola manovalanza che in modo silenzioso, invisibile e con le loro qualità continuano a rendere possibile la visione di chi ha creduto nell’impossibile.
Summer Jamboree…il sogno continua!

Simone Bargelli

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