sugaray rayford human decency

Human Decency” (Forty Below Records) e’ il settimo album del cinquantacinquenne cantante  texano Sugaray Rayford, uno degl’artisti piu’ notevoli emersi in tempi recenti, un personaggio che si fatica a vedere rinchiuso nell’arena illuminata ma angusta del Blues.  Sugaray Rayford, uomo di teatro e non solo di musica, ha grande presenza scenica e un aspetto bonario, con un fisico da  pesi medio-massimi, che ricorda una famosa espressione di Willie Dixon.  Ma quello che conta maggiormente e’ che Sugaray ha una gran voce, cresciuta nei gospel delle funzioni domenicali, con la quale domina perfettamente la materia, e gia’ ultra premiata con vari riconoscimenti.  Il suo penultimo “”In Too Deep” era probabilmente il massimo che si potesse raggiungere senza cominciare a ripetersi, come spesso succede a tanti artisti che hanno inciso molti album terribilmente simili tra di loro.

“Human Decency” segna forse una svolta, un nuovo percorso per attirare una platea piu’ vasta di quella del Blues e del Rhythm and Blues superenergico.  Specialmente tre canzoni: “Falling Upwards”, “Human Decency” e “Strawberry Hills” sembrano dirette verso un pubblico piu’ eterogeneo del vecchietto coi capelli grigi che è lo spettatore standard dei festivals di Blues, e in Europa anche di Soul.

“Run for Cover” e “Stuck Between”, che vede ospite Sam Morrow, sono leggermente differenti da quello che Sugaray ci aveva abituato, mentra la parte finale dell’album rievoca i fasti degli album precedenti, quella miscela esplosiva di Blues e Rhythm’n’Blues che si esemplifica nell’andamento ipnotico di “Dirty Rat”, il pezzo migliore del disco, l’impronta Stax di “Ain’t that a Man” – una citazione da Please Take my Hand, una delle vette di “In Too Deep” – ben spalleggiato dalla corista Saundra Williams, il canto alla Willie Dixon in “Hanky Panky Time” e “Aha”, il pezzo ideale con il quale chiudere i concerti.

Il disco è marcato dalla chitarra di Rick Holmstrom e da un gran lavoro di Sasha Smith e Drake “Munkihaid” Shining alle tastiere. Joe Sublett, un monumento della scena americana, presenzia al sassofono. Il produttore e autore Eric Corne lavora proficuamente dietro la ribalta. Sugaray Rayford e’ un artista sopra la media per mezzi vocali e versatilità, e la passione che nutre per i temi sociali gli fa onore. Da lui possiamo aspettarci solo grandi cose.

Luca Lupoli

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