Che Samantha Fish di energia ne avesse da vendere se ne sono accorti anche i ricercatori del progetto ITER, che in Francia cercano di riprodurre i processi di fusione nucleare tipici delle stelle come il nostro Sole. Se ne è accorto anche Matteo Bossi che ci ha raccontato il suo concerto dell’aprile scorso ai Magazzini Generali a questo link: https://www.ilblues.org/samantha-fish-jesse-dayton-milano/.  Di dubbi non ne avevamo, sin da quando più di dieci anni fa la incontrammo in Norvegia a Notodden assieme a Mike Zito. Il suo nuovo disco, Death Wish Blues conferma tutto e, paradossalmente, rilancia, come un incallito giocatore di poker.  Perché questa volta Samantha sceglie come co-protagonista e collaboratore di questo suo nuovo lavoro Jesse Dayton, un personaggio che se conduce un programma radio chiamato “Badass Country Show” un motivo sicuramente ci sarà. Partendo dall’EP del 2022, “Stardust Sessions” che li ha visti assieme, eccoli nuovamente affrontare un viaggio musicale a modo loro, mettendoci tutta la loro creatività con un pizzico di follia, accompagnati da Kendall Wind al basso, Mickey Finn alle tastiere e Aaron Johnston alla batteria, per un disco che è stato registrato in solo dieci giorni, per lo più dal vivo, con pochissimi ritocchi. Anticipato dall’infuocato singolo “Deathwish”, con una Fish incredibilmente in forma soprattutto dal punto di vista vocale, con quel tocco nasale che la caratterizza, questo disco si presenta al pubblico proprio oggi, il 19 Maggio, per la Rounder Records, quasi una ginocchiata nello stomaco, di quelle che spezzano il fiato, mescolando sapientemente blues, soul, punk, funk senza dimenticare il buon vecchio rock-and-roll. Suoni puliti non mancano, come “You Know My Heart”, dedicata al sentimento che muove tutto l’universo, ovvero l’amore, ma basta spostarsi verso “Down In The Mud” che, come anticipa il titolo, è sporca e ipnotica al punto giusto, oppure “Riders”, per apprezzare la contrapposizione delle due voci e delle due chitarre, con chiare ispirazioni a idoli come Albert King e Magic Sam, che tuttavia riescono ad unirsi e a mescolarsi sinuosamente, diventando come per miracolo una cosa sola, come in un appassionato incontro di labbra chiamato bacio.  A tratti Jesse ci ricorda l’iconico Tom Jones nei suoi slanci vocali, e riesce a dare quel tocco country (e persino western) grazie anche alle sue collaborazioni passate con artisti come Johnny Cash, Waylon Jennings e Duff McKagan, ma gli acuti si Samantha in “Settle For Less” ci fanno tornare sulla terra (o entrare in orbita se più vi piace), per passare dalla psichedelica “Trauma” sino al divertissement “Supadupabad”, dimostrando di saper toccare tutte le corde dell’emotività, senza per questo risultare meno tosti. Si passa infatti dal lento e quasi intimista “No Apology” alla sincopata “Dangerous People”, per accompagnarci in un lungo viaggio scuramente su una “Brand New Cadillac”, cover presente nel loro precedente EP e probabilmente mezzo di trasporto galeotto che gli ha permesso di raggiungere una incredibile intesa musicale. L’unico rimpianto al momento quello di avere da questa incredibile coppia di artisti un solo disco, speriamo ne arrivino presto altri!

 

 

Davide Grandi

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