“Las Vegas!”
La dimensione che si creava quando il gigante buono del blues Otis Grand saliva sul palco era quella di uno show da big band a Las Vegas. Un sound potente, compatto, incisivo e dettagliatamente curato in ogni minimo particolare finalizzato a creare “ The Ball” una vera e propria sfera di suono in cui poter navigare a proprio piacimento con la chitarra. Totalmente rapiti in un mondo altro di suoni, in cui il padrone di casa dispensava guitar riffs richiamando in scena i grandi della musica blues, non perdendo tuttavia la capacità di esprimere un inconfondibile ed istintivo stile personale. Dare il massimo senza risparmio nella vincente formula del “No respect on stage”. Questo è ciò che significava far parte della Otis Grand Big Blues Band. E’ stata una esperienza unica di vita, formativa ed indimenticabile che ha dato l’occasione di partecipare alle più importanti manifestazioni musicali del settore.

Di per sé potrebbe essere più che sufficiente aver incontrato Mr. Grand sul palco, ma risulterebbe allo stesso tempo riduttivo parlare esclusivamente del musicista. Uomo di rara intelligenza e cultura, è stato uno dei migliori compagni di vita on the road. Aperto al dialogo in ogni sua forma, calato nel presente, si è sempre generosamente concesso ad un profondo rapporto di amicizia. Mi piace ricordare Otis seduto al tavolino di un bar, si trattasse di Parigi, Londra, Madrid, Beirut o Chiavari, cittadina in cui vivo, dove amava trascorrere giorni di vacanza sorseggiando caffè, dispensando ironiche perle di saggezza in compagnia del suo inseparabile sigaro Piedra e chiedendo ai suoi compagni di viaggio ed amici in un divertente e personalizzato italiano: “Tutti bene?”. Mancherai tantissimo Mr Big O, il viaggio continua e sarai sempre nel mio cuore. Porto con me quel sound corposo e quella solidità generosamente da te stimolati e concessi. Quale migliore eredità per un bassista blues?
Thanks again Otis!

 

Gabriele Dellepiane

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