A conferma di un proficuo sodalizio artistico, dopo l’omonimo album d’esordio i due fratelli di sangue Mike Zito e Albert Castiglia ritornano con un coinvolgente live registrato in Canada. Accompagnati dalla solida sezione ritmica di Doug Byrkit al basso, Matt Johnson e Ephraim Lowell alle percussioni e batteria, con Lewis Stephens alle tastiere, i chitarristi si presentano con una carica che emerge fin dal primo riff di “Hey Sweet Mama”, che apre il concerto: i dialoghi, o duelli chitarristici che dir si voglia, tra Zito e Castiglia sono un punto culminante dell’intera performance, e la loro abilità nel tessere intricati intrecci melodici richiama l’inconfondibile influenza della Allman Brothers Band, quasi palese in alcuni passaggi della successiva “Tooth And Nail”, (una composizione di Tinsley Ellis). La scelta dei brani offre un’ampia varietà di stili, dalla potenza delle prime tracce, confermata anche da “Fool Never Learns” e da “No Good Woman”, si va all’emozionante “In My Soul” verso “You’re Gonna Burn”, uno slow blues che sa come emozionare l’audience, passando per “A Thousand Heartaches”, un brano profondamente intimo, con un lavoro di chitarra di assoluto spessore.
Altrettanto toccante è “Gone To Texas”, una ballad che riesce a esprimere efficacemente l’idea di un viaggio, non solo verso lo stato con la stella ma anche di Mike Zito e Albert Castiglia attraverso le molteplici sfaccettature del blues: qui l’intreccio delle due chitarre raggiunge probabilmente il suo apice, offrendo pure un breve estratto di “Jessica” degli Allman Bros. “My Business” di John Hiatt, è invece proposta in una versione particolarmente possente, in cui cogliere influenze di Smokestack Lightning, mentre la trascinante “Hill Country Jam” dà ampio spazio alla ritmica, con gli assoli di basso e batteria. Un’altra esplosione di watt ci è regalata da “Bag Me, Tag Me, Take Me Away”, caratterizzata dall’ottimo assolo al pianoforte, come pure dall’altrettanto vigorosa “Rockin’ In The Free World” di Neil Young, scelta per concludere il concerto, di nuovo con uno spettacolare scambio fra le due chitarre. Il suono nitido e potente di questo “Live In Canada” cattura non solo la musica ma anche l’atmosfera e, soprattutto, l’energia travolgente del concerto: dai poderosi fraseggi chitarristici ai momenti più intimi e penetranti, ogni brano è eseguito con passione e maestria coinvolgendo il pubblico e gli ascoltatori dall’inizio alla fine.
Luca Zaninello
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