E anche il Lodi Blues Festival resiste, per fortuna, alle intemperie del mercato e allo sbando della cultura, in italia e non solo. Contro ogni pronostico sfavorevole, contro la mancanza di sovvenzioni statali Gianni Ruggiero della Groove Company collabora con il comune di Lodi e riesce ad allestire nel bellissimo Teatro Delle Vigne dai soffitti altissimi, una serata sold out. Complice il tour di 40 anni della Treves Blues Band certo, ma anche il passaparola che sta conquistando tutti i promoter ed organizzatori di festival italiani, convincendoli che in tempi di magra l’unione fa la forza, sperando di non dimenticarlo non appena la situazione migliorerà..

Foto di Ferdinando Bassi

L’apertura è affidata a Lakeetra Knowles & Chemako, che presentano il loro primo disco insieme proprio la serata di Sabato 1 Marzo 2014. I Chemako, in onore al personaggio di Berardi e Milazzo del bellissimo episodio “Colui Che Non Ricorda” ambientato presso la popolazione degli Hunkpapa, sono una band italiana attiva da qualche anno, sotto la guida attenta di Gianfranco Scala alla chitarra e voce. Proprio Gianfranco ricorda all’attacco di “Stones By The Shore” che dà anche il titolo al disco, la figura di Cooper Terry e di Alessandro Rava, fratello di Gianni, co-autore di quasi tutti i pezzi, e a loro dedica il brano stesso. Il concerto si snocciola piacevole cullato dalla voce soul di Lakeetra, originariaa dell’Arkansas, che spazia da “Midnight In Harlem” di Susan Tedeschi al rhythm & blues di “It Ain’t Easy”, fino a “Hands Of God” scritta da Jimmy Ragazzon dei Mandolin Brothers. Forse un po’ di emozione tradisce i nostri in qualche passaggio, di fronte a oltre quattrocento spettatori comodamente seduti nelle loro poltrone, passando attraverso “Diamonds And Rubies”, e a qualche parola in italiano della Knowles, affascinante non solo con la voce, ma il lavoro corale di Mario Spampinato al basso e Francis Pellizzari alle batterie, per non dimenticare Davide Ferro all’armonica e tastiere, riesce per scaldare la platea quanto basta per il mattatore della serata. E Treves fa un ingresso trionfale a lodi, accompagnato oltre che da Massimo Serra e Alex Gariazzo, anche da Guitar Ray alla chitarra e Gab D al basso, una band da far tremare non solo il teatro di Lodi! Oltre all’impatto sonoro, onore e merito alla scelta dei pezzi, combattuta come confessa Fabione dal palco, da “Broke My Baby’s Heart” di Paul Butterfield alla potente “I’m Going” di Guitar Ray. Ottimo il duetto tra le chitarre, sempre in sintonia e attente a completare il lavoro l’una dell’altra, ma mai a sovrastarsi, anche quando Alex prende l’ukulele per “Between The Devil & The Deep Blues Sea” o “Minglewood Blues” di Gus Cannon, con Serra al washboard. Duetto green quello dei soli Alex e Massimo con “Recycle Blues” in cui i due suonano chitarre auto costruite, una cigar box fatta con la scatola della sacher, ed un cucchiaio da polenta a due corde. Intervallo con “Georgia In My Mind” solo chitarre e armonica di Treves, per la bellissima “Take This Hammer” con i soli Alex e Fabio. In “Midnight Special” il nostro puma non può esimersi dal “fare il treno” nella parte centrale del brano, con un assolo tutto suo e l’attenzione del pubblico in visibilio, mentre “Need Your Love So Bad” vede il difficile confronto tra Ray Scona e il Peter Green degli anni d’oro, senza comunque sfigurare nonostante la caratura dell’autore.

Foto di Ferdinando Bassi

Qualche concessione al rock and roll e al boogie, e Fabio si concede al rito delle presentazioni, ovvero alla sua abilità di gigioneggiare con i musicisti, inventando sempre qualche nuovo aneddoto o paragone,  e strappare alla platea oltre agli applausi anche delle sonore risate! Finito il concerto a gran voce tutti chiedono il bis e la TBB si concede in tre brani tra cui una bellissima “Black Night Is Falling”, per finire con un coinvolgente rock che ci vede tutti in piedi ad applaudire soddisfatti. Un trionfo del blues italiano e della sua storia. Ogni tanto ci vuole..

 

Davide Grandi 

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