La famiglia Taylor è saldamente ancorata al filone della musica originaria del West Side di Chicago, che include il favoloso Magic Sam, Otis Rush, Jimmy Dawkins, Willie Kent o Johnnie B. Moore per non citarne che alcuni. Purtroppo, nel 2019, i Taylor sono stati colpiti dalla prematura scomparsa di Eddie Jr, lui che era un chitarrista raffinato e una persona discreta e sensibile. Sappiamo che la famiglia deve molto all’illustre patriarca, il leggendario chitarrista Eddie “Playboy” Taylor Sr (1923-1985), tra i re del blues “lump” tinto di boogie che ha reso noto nel mondo il Chicago blues. Taylor Sr. è stato senza dubbio uno dei chitarristi che meglio ha saputo combinare tradizione e modernità o per meglio dire, il blues tradizionale del Delta e il blues elettrico urbano post-bellico. Chitarrista solista, di certo, dalla folgorante traiettoria dapprima alla Vee Jay con il suo amico d’infanzia Jimmy Reed, ma di carattere riservato, tanto che la sua intensa attività come sideman gli ha impedito a lungo di intraprendere una propria carriera come leader. Le sue numerose partecipazioni a registrazioni di John Lee Hooker, Elmore James, Snooky Pryor, Homesick James, John Brim e molti altri meritano di essere cercate. Per qualche oscura ragione, i dischi di Taylor del periodo Vee Jay come “Bad Boy” (1955) e i successivi “Ride ‘Em On Down” e “Big Town Playboy” non vendettero quanto quelli di Reed con l’effetto di ridurlo al ruolo di sideman di lusso. Bisognerà attendere “I Feel So Bad” su Advent (1972) affinché il microcosmo del blues e le major si rendessero infine conto di quale tesoro nascosto fosse in realtà. Resta comunque una figura iconica senza pari, la cui aura continua a illuminare la scena blues contemporanea.
L’album di Larry Taylor & The Taylor Family “Generations Of Blues”, registrato per la Nola Blue, ne è la perfetta evidenza. Nel 2015, Larry Taylor, cantante e batterista, ha riunito i suoi cinque fratelli e sorelle ai Joyride Studios di Chicago per rendere omaggio al loro defunto padre, Eddie Taylor Sr, guardando al centenario della sua nascita (era nato nel 1923). Larry è il figlio maggiore, nato a Chicago nel 1955, cresciuto in una famiglia di musicisti originari del Mississippi, la madre era infatti la cantante e pianista Vera Taylor (1943-1999), lei stessa proveniente da una famiglia di bluesmen, i Burns, quella dei fratelli Eddie e Jimmy. Con otto cover su tredici, il disco si iscrive logicamente nella tradizione de genitori (Eddie e Vera), a cominciare da nove brani con la chitarra del fu Eddie Taylor Jr, Matthew Skoller (armonica) in quattro, Ray “Killer” Allison oggi scomparso alla chitarra, Barrelhouse Bonni (organo) B.J. Emery (trombone) e il bassista Michael “Sleepy” Riley. Ad essi occorre aggiungere i raffinati chitarristi Joe B. Brinson, Ice Mike Thomas e Jerry-O Mansfield. Brenda e Demetria cantant “Bad Girl” e “I Found Out”, mentre Tim si mette in luce con potenza e precisione alla batteria. Infine, il brillante trombonista B.J. Emery e Ronnie G al sax completano questo gruppo di musicisti. La selezione comprende molte composizioni paterne emblematiche quali “Take Your Hand Down”, “I Feel So Bad” o l’immancabile “Big Town Playboy”. Larry Taylor ha deciso di includere, saggiamente, alcune composizioni originali, interpretate con talento dai membri del suo gruppo, The Soul Blues Healers. Su “Penitentiary Blues”, Ray “Killer” Allison suona una chitarra funky, mentre i fiati soffiano e cesellano la melodia. Joe B. Brinson si dimostra a suo agio con Larry Taylor in “I Paid My Dues”, ancora con fiati, organo e una chitarra molto solida. “She Treats Me Just The Same” è un blues tinto di note funky a tempo rapido, con un piano arioso e un sax ben in evidenza. Demetria ritorna con “You Belong To Me” di Magic Sam, cantando con la partecipazione e l’emozione che la caratterizzano, con accompagnamento brioso dei fiati e della chitarra di Eddie. Dullah Liljet2X (figlio di Larry Taylor) porta un tocco di modernità con una versione rap di “No Shine”, un omaggio sensibile e intimista alla sua compianta madre Janice Myles. In “I Found Out” torna in scena la voce di Brenda, interpretando con convinzione la canzone di sua madre, con la chitarra di Eddie Jr e l’organista in evidenza. Branda rivista anche superbamente “Talk To Your Daughter” di J.B. Lenoir, ancora una volta Eddie Jr molto a suo agio alla chitarra, gli interventi eleganti di trombone e sax e un pregevole assolo d’organo. Gli appassionati di Chicago blues, tinto di soul e funk, saranno lieti di scoprire questa proposta “made in taylor”, corroborante e resiliente. Caldamente raccomandato.
Philippe Prétet
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