Koko Mojo-Right Hand Man
di Philippe Prétet
Con questa nuova serie intitolata “Right Hand Man”, la Koko Mojo Records prosegue la tradizione di compilation di qualità, rieditando perle e pepite che permettono di (ri)scoprire molti musicisti, dai più noti ai più oscuri, apparsi su label storiche o locali. Come indica il loro fantastico mantra, “all killer no filler!”
Il “Vol 1 1946-1955” costituisce la prima raccolta mai realizzata dedicata alle prime registrazioni di Chuck Norris, con diversi pilastri del nascente R&B. La sua carriera si è sviluppata principalmente da sessionman, ai servizi del produttore Maxwell Davis, per alcune delle più grandi etichette della West Coast, quali Aladdin, Specialty, Imperial e Modern. I suoi assolo dagli accenti jazzati nei dischi di Floyd Dixon, Charles Brown, Dinah Washington e Little Willie Littlefields sono la definizione di un suono di chitarra rilassato ma dal suono caldo. Norris ha pubblicato solo sedici brani a proprio nome, quattro dei quali sono inclusi qui. Si tratta dunque di un vero gioiello. Chuck Norris, originario del Midwest, era nato a Kansas City, Missouri l’11 agosto 1921 ed era cresciuto a Chicago, dove aveva studiato col celebre docente di musica Captain Walter Dyett alla DuSable High School. Lì ha appreso a leggere la musica. La sua versatilità la capacità di intuire le tendenze in vigore gli hanno consentito di essere sempre molto richiesto, cosa che gli è valsa una carriera lunga ben quattro decenni. Negli anni Quaranta/ inizio Cinquanta, la costa ovest è la culla del R&B, mescolando diversi generi musicali. Un amalgama dei piccoli combo quasi pop con il blues texano e e le influenze delle big band del Midwest. Queste uscite servivano a colmare delle lacune nel catalogo delle case discografiche piuttosto che rappresentare investimenti a lungo termine e perciò hanno avuto una distribuzione limitata, essendo state stampate in poche copie, il che ha fatto sì che divenissero oggi praticamente introvabili. Pochi sono consapevoli di aver ascoltato la chitarra o il basso di Chuck Norris in innumerevoli session di Charles Brown, Dinah Washington, Percy Mayfield o Jesse Belvin, così come in successi di Bobby Day, The Robins, The Platters e The Rivingtons. Il suo curriculum comprende anche una session per un film “X rated” e la colonna sonoare del film “The Great White Hope” (Per Salire Più in Basso in italiano ndt). Ha persino passato un mese a suonare il banjo dietro Louis Armstrong e Barbra Streisand in “Hello Dolly”.
Eccetto una grande intervista sul retro del disco svedese “Los Angeles Flash”, registrato nel 1982, la documentazione sulla sua carriera è scarsa e non esiste alcuna raccolta ufficiale dei suoi lavori. Finora almeno. Le prime registrazioni di Norris sono orientate al jazz e più tardi, verso il blues urbano raffinato di Floyd Dixon e Charles Brown, il cui stile doveva molto al pop vellutato di Nat King Cole. Quando Brown lascia i Three Blazers nel 1948, fonda un suo trio, The Smarties, con Eddie Williams al basso e Norris alla chitarra. In qualità di chitarrista Norris ( e il suo amico T-Bone Walker) è molto influenzato da Charlie Christian, ma deve adattarsi per continuare a lavorare, allontanandosi progressivamente dal jazz e dal suo idolo. Jules Bihari della Modern ha iniziato a utilizzare Norris per delle session di Floyd Dixon, Jimmy Witherspoon e Little Willie Littlefield, non voleva altro che il blues e Norris quindi non suonava nient’altro. La prima sortita solista di Norris avviene con il Charles Norris Trio, “No Better For Me/Money Getting Cheaper”. (con accompagnatori ignoti).Quest’ultima è diventata uno standard di Jimmy Witherspoon col titolo “Times Getting Tougher Than Tough”. Da notare la chitarra solista col tremolo! “Hey Everybody” e “Kinda Sick, Mostly Worried” sono stati entrambi registrati il 28 dicembre 1950, con Tom Reeves (tromba), Early Brown (sax alto), Maxwell Davis (sax tenore), Jim Wynn (sax baritono), Jesse Belvin (piano), Warren Owens (basso) e Peppy Prince (batteria). Attendiamo il volume 2 in cui saranno presenti altri brani solisti di Chuck Norris ed altri pezzi eccezionali incisi tra il 1946 e il 1962, con artisti quali Pearl Traylor, Percy Mayfield, Johnny Guitar Watson, Linda Hopkins e Larry Williams. Se ne vorrebbe ancora!
Lafayette Thomas è titolare di un “Volume 1-1948/1954” e “Volume 2-1955/1962”. Thomas era nato il 13 giugno 1928 a Shreveport. Benché originario della Louisiana, questo cantante e chitarrista è stato un protagonista, per quanto sconosciuto, della scena blues californiana. Grazie alla ricchezza del suo stile, Lafayette “Thing” Thomas (1928-1977) era uno dei chitarristi più influenti ed imitati della Bay Area. Decisamente moderno, si esprimeva con un fraseggio arioso, di grande scioltezza, e possedeva una immaginazione melodica sempre vigile. Come cantate ha assimilato l’apporto del R&B e del soul. Secondo un articolo di Living Blues del 1977, non ci sono molti chitarristi al giorno d’oggi che non siano in qualche modo debitori verso Lafayette Thomas, Johnny Herastman lo citava come un’influenza importante. È stato definito, “uno dei migliori chitarristi ad emergere dalla scena blues di San Francisco/Oakland” e “uno dei chitarristi migliori di tutti i tempi”. I suoi assolo mozzafiato contengono idee originali che si integrano perfettamente al brano, aggiungendovi un tocco di freschezza ed audacia. Davvero brillante nelle registrazioni dei Blues Blasters, che Jimmy McCracklin ha citato tra le sue migliori. Era cresciuto ad una buona scuola, dato che i suoi zii provenivano entrambi dall’ambiente musicale, Jesse “Babyface” Thomas, a sua volta piuttosto celebre in ambito blues, e Willard “Ramblin’” Thomas, uno dei pionieri degli anni Venti. Questi due musicisti sono, ovviamente, tra le sue prime influenze, ha appreso ben presto a suonare il piano e la chitarra, la famiglia di Lafayette Thomas si è trasferita a San Francisco quando lui era solo un bambino, ma già con solide basi. Si specializza nella chitarra, uno strumento che gli vale il curioso soprannome di “The Thing”, dovuto ad uno stile di chitarra spettacolare ed acrobatico. In ogni caso, oltre ai suoi zii, in particolare a Babyface Thomas, tra le sue influenze principali ci sono artisti come T-Bone Walker, ma anche altri quali il leggendario taxano Lightnin’ Hopkins. Sebbene non abbia mai inciso un album completo a suo nome, lo ritroviamo qui sia in proprio che con altri gruppi della Bay Area. Alla fine degli anni Quaranta vive a San Francisco e suona con Al Simmmons Rhythm Rockers, Bob Geddins Cavaliers e il grande Jimmy Wilson, della celebre “Tin Pan Alley”. Nel 1948, Thomas compare sul lato di B di un singolo per Bob Geddins, si tratta del brano “Jumpin’ For Julia”, dello Shermans Trio, col pianista Sherman Louis e il bassista Bill Bostick. Bob Geddins era proprietario delle etichette Art-Tone, Big Town, Cava-Tone, Downtown, Irma, Plaid, Rhythm & Veltone e distribuiva i dischi di Swing-Time, Aladdin, Modern, Checker e Imperial. Thomas resta molto legato a Geddins, comparendo sui suoi dischi sin dagli inizi, nel ’48 appunto, e fino alla metà degli anni Sessanta. Collabora con l’orchestra di Jimmy McCracklin, col quale registrerà molte volte negli anni successivi.
Firma i suoi primi dischi a suo nome nel 1951 per la Sun di Memphis, pur continuando ad accompagnare artisti della West Coast, quali Jimmy Wilson, James Reed, Roy Hawkins. Il primo disco solista di Thomas, “Sam’s Drag/Baby Take a Chance On Me”, uscito a nome L.J. Thomas & His Louisiana Playboys. Se pensate sia un disco uscito direttamente dagli studi Sun di Sam Phillips, beh avete pienamente ragione. Il disco è stato realizzato da Phillips e dato in concessione alla Chess nel 1952. “Sam’s Drag” è una chicca, mentre l’influenza di T-Bone Walker si avverte chiaramente sulla facciata B. Nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta, Thomas partecipa a oltre un centinaio di session, soprattutto con Jimmy McCracklin & His Blues Blasters, ai quali si unisce nel 1951, sostituendo Robert Kelton alla chitarra, (Thomas e Kelton si dividono le parti di chitarra su “Rockin’ All Day”). Registra e suona con McCracklin con qualche interruzione, fino alla fine della sua carriera. Thomas ha inoltre preso parte a incisioni di Jimmy Wilson, Roy Hawkins, Willie Huff e James Reed. Le versioni di Wilson e Reed del classico “Tin Pan Alley” sono incluse qui. Invece, “Instrumental Jump” del 1953, è uscito su Big Town e rieditato nel 1956 dalla Modern come lato B dell’artista di rockabilly Johnny Todd. Nel 1955, Thomas pubblica il suo terzo singolo, “The Thing /Weekly Blues”, stavolta per la piccola etichetta Trilyte Records, di proprietà di Ollie Hunt. Il soprannome “The Thing”, come evocato in precedenza, fa riferimento alle capacità pirotecniche sul palco di Thomas. Nel 1957 esce il suo quarto singolo, “Cockroach Run”, un eccellente strumentale mid-tempo, con uno strano brano, “The Trial”, sul lato B, accreditato a The Jumping Judge & His Court. Accanto a McCracklin realizza una delle sue migliori prestazioni con “Beer Tavern Girl”, dal geniale break di chitarra! Ha persino partecipato a session del 1957 e 1958 di Juke Boy Bonner (segnato come Barner però) e Big Mama Thornton & The Hi-Tones. Thomas è accreditato come chitarrista sulle session con la Thornton, tuttavia non sembra esserci una chitarra sul lato A, mentre sul B è sepolta da qualche a causa del mixaggio. Un peccato, visto che si tratta di due brani fenomenali! Nel 1958 registra di nuovo per l’etichetta Rhythm Recordings (oggi nota come Rhythm Records), questa volta col pianista Roy Hawkins. Ne escono quattro brani brillanti che illustrano tutta la ricchezza e la varietà dello stile di Thomas. Più tardi, nello stesso anno, si stabilisce a New York, dove lavora con Little Brother Montgomery e Memphis Slim. Compare infatti su “Tasty Blues” di Montgomery, uscito nel 1961, e su “Just Blues” di Memphis Slim, dello stesso anno (rieditato più tardi dalla Fantasy). Nel 1959 pubblica il suo quinto singolo, “Please Come Back To Me/ Lafayette’s A’ Comin’” su Savoy, con Sammy Price al piano. Dopo il suo soggiorno a New York, fa rientro in California, dove collabora di nuovo con McCracklin per il suo album “Jimmy McCracklin Sings”. Suona anche su singoli di Al & Nettie e di Camille & The Creations. Nel 1969 lo troviamo su una compilation “Oakland Blues” e nel 1972 su un singolo di Sugar Pie DeSanto. Pur continuando a lavorare, anche con Dave Alexander o L.C. “Good Rockin’” Robinson, si allontana progressivamente dalla scena musicale sul finire degli anni Sessanta. Le sue ultime incisioni sono in ambito soul/funk con Papa & The Utopians e The Luscious Three. Lafayette “Thing” Thomas è scomparso a causa di una crisi cardiaca nel 1977 a Brisbane, California, aveva 48 anni. Questi due volumi sono semplicemente eccezionali e indispensabili per la vostra collezione, rappresentano dei tasselli emblematici della Bay Area negli anni Cinquanta e Sessanta.
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