Eccoci qui a parlare del secondo episodio di Kenny Wayne Shepherd, che prosegue il viaggio musicale iniziato con il primo CD: il chitarrista stesso ha dichiarato che durante le composizioni di queste nuove tracce ha proprio individuato due identità differenti fra le canzoni, che ha quindi deciso di raggruppare in due album distinti, che condividono lo stesso spirito, ma con caratteristiche diverse. L’apertura travolgente di “I Got A Woman” cattura subito l’attenzione con il suo riff alla chitarra e la sezione di fiati che coinvolge l’ascoltatore: la voce di Shepherd è potente e carica di sentimento e si adagia perfettamente su questo tappeto sonoro. Il suo assolo è quasi un inno al blues classico, con quel suono deciso che ritroviamo nuovamente in altri episodi come “Long Way Down” piuttosto che “Never Made It To Memphis”: qui l’energia rock continua a salire, le sezioni di fiati accrescono l’impatto emotivo, valorizzato altresì dai cori che aggiungono un’ulteriore dimensione, che aggiunge una potenza evocativa straordinaria.

Con “The Middle” Kenny getta una sorta di ponte fra passato e presente, con quel suo groove accattivante che si avvale del prezioso supporto dell’Hammond e dei fiati che danno un tocco vintage senza mai sembrare datati: con l’uso del wah-wah si mescolano influenze soul e R&B al blues più tradizionale, che il nostro propone magistralmente. La ballata “My Guitar Is Crying” mostra il lato più emotivo di Shepherd, con il suono della sua Stratocaster che sa essere contemporaneamente pulito e struggente, che accompagna il sentimento che emerge in ogni nota, fino al suo assolo che coniuga perfettamente tecnica ed emozione. Dalla chitarra graffiante di “Watch You Go” all’orecchiabile “Pressure” dalle venature funky, la musica scorre fluida e offre quella familiarità che il sound di Shepherd riesce a regalare; per arrivare infine all’omaggio agli ZZ Top con “She Loves My Automobile”, un’ottima interpretazione che cattura perfettamente l’energia e la bellezza di un viaggio sonoro potente e ricco di sfumature. Kenny Wayne Shepherd dimostra ancora una volta la sua autenticità e il profondo legame con le radici del blues, che sa proporre ogni volta con grande forza e passione, consolidato inoltre dalla compattezza e dall’affiatamento della sua band.

 

Luca Zaninello

 


leggi l’intervista: https://www.ilblues.org/intervista-a-kenny-wayne-shepherd/

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