International Blues Challenge – Fun & Troubles in Memphis
Helge “Nick” Nickel (Baltic Blues, Germania)
L’International Blues Challenge (IBC) si è tenuto in diversi club di Beale Street a Memphis Tennessee, tra il 16 e il 20 gennaio scorsi. Ma i problemi sono cominciati alcuni giorni prima, quando molti gruppi europei sono rimasti bloccati in aeroporti come Roma, Zurigo o Londra. Per esempio i Blue Deal, dalla Germania, erano bloccati ad Amsterdam. Non avendo garanzie di poter partire l’indomani, hanno deciso di cambiare il volo partendo da Francoforte. Dopo aver noleggiato un’auto l’hanno raggiunta viaggiando di notte. Sono arrivati a Memphis in tempo per gli IBC ma senza bagagli, come del resto molti altri musicisti.
A Memphis c’erano altri problemi in arrivo, a causa di una tempesta di neve si prospettava un periodo di ghiaccio e gelo con temperature fino a -18 C. Di conseguenza le tubature degli impianti di riscaldamento in alcuni hotel e strutture pubbliche si sono danneggiati. Nessuno si era preso cura delle strade e dunque i marciapiedi rimanevano ghiacciati, la maggior parte dei negozi era chiusa e il numero di partecipanti agli IBC, purtroppo, non è mai stato così basso.
Gli IBC sono iniziati con un International Showcase il martedi, quando 28 gruppi non americani hanno suonato in sei club di Beale Street, solo per divertimento. Il giorno successivo c’è stato il via al Challenge vero e proprio con 137 partecipanti provenienti da Nord America, Australia ed Europa, suddivisi in due categorie, band e solo/duo. Sparsi in tredici club, ognuno aveva a disposizione un set di venticinque minuti davanti a tre giurati. Nella seconda parte dei quarti di finale, l’ordine delle performance e dei giurati viene cambiato. I punti ottenuti in entrambi i quarti si sommano e i migliori quattro di ogni club raggiungono le semifinali.
Con lo stesso sistema, ma con trenta minuti per concerto, si disputano le semifinali e almeno sei gruppi e sei artisti nella categoria solo/duo sono passati alle finali. Tutti gruppi americani tranne uno, Nico Wayne Toussaint (Francia) come artista solista.
Le finali si sono svolte all’Orpheum, un vecchio teatro risalente al 1928 con una capienza di duemila posti. Alternando artisti delle due categorie, ogni finalista ha suonato per venti minuti. I duo/solo hanno proposto musica roots tradizionale e Delta blues, purtroppo senza alcun tocco moderno. Il problema con le band è stato che quasi tutte avevano un approccio votato al Chicago Blues o qualcosa di simile, con ottime vocalità e capacità strumentali, ma senza ispirazione e lontani da un blues per gli ascoltatori più giovani. Solo la Stephen Hull Experience denota qualche apertura ai tempi moderni. Dopo sette ore, Joe Whitmer e Kimberly Horton hanno annunciato i vincitori.
In breve: lunghi viaggi, clima difficile e risultati che accontentano solo gli appassionati di blues tradizionale. Ma anche molto divertimento e una grande esperienza per i partecipanti europei.
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