Negli anni ‘80 una rete televisiva Canadese trasmetteva un programma in cui musicisti venivano invitati a suonare dal vivo, da qui il nome del programma: “In session”. La puntata diventata storica è quella del 6 dicembre del 1983 quando, Albert King, una leggenda del blues, duetta con un giovane Steve Ray Vaughan, la cui fama è in ascesa dopo anni di gavetta. Si racconta che quando Albert King ha saputo che avrebbe suonato con Steve Ray Vaughan non ne sia stato entusiasta; lui uno dei tre Re del Blues (insieme a B.B. King, e Freddie King), duettare con un chitarrista che non conosceva. In realtà i due si erano già incontrati nei primi anni ’70. All’epoca, infatti, quando King si recava per concerti in Texas, a volte suonava con un giovane chitarrista locale, che tuttavia lui conosceva solo con il nomignolo di “Little Steven”. Nel 1999 è stato pubblicato l’album “In Session” su cui sono state incise alcune delle registrazioni suonate dai due chitarristi durante la trasmissione televisiva. In questa versione Deluxe del 2024 remastered troviamo l’aggiunta di tracce che non avevano trovato spazio nella prima uscita del 1999. Tra i brani della Deluxe edition troviamo Pride And Joy e Texas Flood di Stevie Ray Vaughan; mentre di Albert King sono incise Born Under A Bad Sign, Blues at Sunrise, Overall Junction e Match Box Blues. Oltre a questi brani troviamo, Call it stormy Monday, Ask Me No Questions, Don’t Lie to me e I’m gonna Move To The Outskirts Of Town. L’autenticità della registrazione è esaltata dai dialoghi tra i due artisti che intervallano i brani. L’album è considerato un momento storico e una pietra miliare per gli appassionati del genere perché fotografa quello che sarebbe stato un passaggio di testimone generazionale tra una leggenda del Blues e la nuova generazione di musicisti delle 12 battute.
Andrea Capelli
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