guitar bo old boxer

Non possediamo statistiche a riguardo, tuttavia la percentuale di musicisti blues in Veneto ci sembra non da oggi, piuttosto significativa. Di questa ben nutrita schiera fa parte, da ormai molti anni, il cantante e chitarrista Alberto Toffoli alias Guitar Bo. Il suo ultimo lavoro, “Old Boxer”, è un EP di sette pezzi, tutti originali, ben suonato e registrato, della durata di poco più di mezzora.  Blues di buona fattura con qualche elemento più cantautorale o rhythm and blues, imperniato su un quartetto con Andrea Posocco (batteria), Raffaele Bianco (basso) e Christian Rigano (tastiere) oltre al leader (voce e chitarra). Ma c’è anche una sezione fiati e, per tre brani è ospite Greg Izor in veste di armonicista. Izor non è nuovo a collaborazioni con musicisti italiani da Max Prandi ad un altro artista di origine veneta, Marco Pandolfi, col quale ha realizzato un album qualche tempo fa, “Homemade Wine”.

Toffoli cerca una sua via senza strafare, ancorandosi a sonorità corpose, voce scura, come nell’iniziale “Black Crows Keep Your Grave Clean”, di buon impatto, con le coloriture di Izor e i rumori di corvi e una chain gang in apertura e chiusura. Più classico l’andamento di “Nobody Is Free”, ben costruito sullo scambio voce/chitarra e gli interventi dei fiati. “Streets of My Life” si avvicina forse, a certe cose di Jon Cleary per il ruolo delle tastiere e la dinamica del brano stesso. Mentre la canzone titolo, “Old Boxer”, ci ricorda persino nella sua struttura e costruzione alcune pagine dell’indimenticato Tony Joe White, anche se l’assolo rimanda forse più ad uno come Knopfler che allo Swamp Fox. Chiude il dischetto, “Ancamassa Blues”, uno strumentale acustico in duo con Izor. Giusto infine segnalare la dedica all’amico e maestro Roberto Ortolan, scomparso nel 2020, un riferimento per tanti non solo nel basso Piave, nonché componente per anni della Eccher Band di Massimo Bubola.

Matteo Bossi

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