Si conclude con il concerto di Francesco Piu del 30 Aprile questa appendice blues di tre concerti oltre la normale programmazione ospitata dallo Spazio Teatro 89, un posto dove cultura e buona musica hanno sempre più credibilità e spazio, il tutto per fortuna non a discapito dei numeri, visto che sia i fedelissimi che nuovi spettatori hanno affollato quasi tutte le serate dell’edizione 2015-2016.
E non poteva che essere il groove e la croccantezza di Piu a chiudere in bellezza il preludio ai festival estivi, con quella carica ed energia non comuni che lo contraddistinguono. In formazione atipica, ovvero trio con batteria e percussioni, rispettivamente Giovanni Gaias e Silvio Centamore, Francesco dimostra di avere la verve giusta per tutte le età, e trascina il pubblico a ballare e a battere le mani, scendendo persino per ben due volte dal palco per camminare tra il pubblico stile marching band e far cantare quasi tutti. Scorrono pezzi come “Down On My Knees” o “Hand It Over”, assieme a “Overdose Of Sorrow” dedicata a Prince, per non parlare della sempre emozionante “Trouble So Hard” o “Don’t Ever Let Nobody Drag Your Spirit Down”, ed il tempo vola come le preoccupazioni.
Non solo abilità di musicista ma vero e proprio intrattenitore, come solo lui sa fare, nell’intento, peraltro riuscitissimo, di trasmettere la carica e l’emozione della sua musica, persino quando sul palco si scambia di posto con Giovanni detto Nanni Groove e si mette a suonare la batteria, mentre Gaias suona la chitarra e canta “If You Love Me Like You Say” o quando Silvio e Nanni si invertono le posizioni. Molto bella la versione di “Gotta Serve Somebody”, come l’intermezzo in cui Gaias si esibisce in un piccolo siparietto di beatbox, per non parlare dell’impro hip hop sempre dello stesso Mr Groove, a dimostrazione che Francesco riesce abilmente a dare e ricevere feeling dagli altri musicisti, in un flusso che può solo accrescere lo spettacolo finale.Il teatro esplode nei bis, e non poteva essere altrimenti, che inizia con “Am I Wrong”, e sulle note di “Jesus Is On The Mainline” si conclude l’esibizione milanese di questo bluesman sardo come dovrebbero concludersi tutti ci concerti, come una festa tra amici contenti e divertiti.
Davide Grandi
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