Era stato lo stesso Francesco Piu chiacchierando dopo un suo concerto a Melegnano qualche mese fa a raccontare di questo “unplugged”, “From The Living Room” (Appaloosa), di prossima uscita per suggellare i vent’anni di carriera solista. Un progetto di cover che, pur non includendo nuove composizioni, racconta molto dell’artista sardo e del suo modo di vivere la musica. Un “family affair” fin dalla copertina, uno scatto della figlia più piccola circondata da alcuni dei vinili del papà e forse anche del nonno o dello zio. E anche la musica che esce da questi solchi, visto che l’album, disponibile soltanto in Lp a tiratura limitata (300 copie), per il Record Store Day, rimanda al passato, sia esso più lontano o più vicino a noi. Una selezione di brani entrati a far parte degli ascolti della famiglia Piu (e di tanti altri, crediamo) rivissuti con semplicità e soprattutto un grande calore. Come se nel salotto del pianista Jim Solinas durante le registrazioni ci fosse acceso un bel camino e il tepore che si sprigionava da esso abbia finito per propagarsi alle canzoni.
Merito anche di una presa sonora di grande qualità, in grado di restituire con naturalezza e nitore i suoni acustici, centrali soprattutto chitarre, contrabbasso e piano, oltre alle voci, elemento chiave di tutto il lavoro. Lo si capisce fin da subito, dalle armonie che si intrecciano su “Find The Cost Of Freedom”, classico di Crosby Stills Nash & Young, firmato da Stills e posto in chiusura dello storico doppio “Four Way Street”. Dalla penna di Stills viene anche “Love The One You’re With”, celebre anche nella versione che ne diede Aretha Franklin, qui in una versione accorata.
Francesco aveva già pescato dal canzoniere sconfinato di Van Morrison, ricordiamo infatti una notevole “Rough God Goes Riding” in origine su “The Healing Game”, album dell’irlandese uscito nel 1997. E dallo stesso disco attinge proprio la canzone titolo, una interpretazione di bell’impatto. Non poteva mancare all’appello l’amato blues e in effetti “Hard Time Killing Floor” si rivela uno dei momenti più intensi, stante la differenza di approccio ci ha ricordato per capacità di entrare in sintonia col brano, la versione che ne diede il compianto Kelly Joe Phelps. E non poteva mancare nemmeno un riferimento ad una figura importante nel suo percorso artistico, Eric Bibb; per questa versione dello spiritual “Needed Time” lo elogerebbe, di sicuro, anche lui. Si muove in acque simili anche l’empatica “You’re Not Alone” scritta da Jeff Tweedy per Mavis Staples per l’omonimo album. Resistiamo alla tentazione di citare tutti i pezzi rimanenti, peraltro tutte da ascoltare, tanto più che provengono da autori molto stimati, Leadbelly, John Hiatt, Bill Withers…ci soffermiamo però su “Don’t Want To Know”, John Martyn, grande artista meritevole di una riscoperta, costruita con grande sensibilità, dinamiche e un lavoro impeccabile di corde, vocali e strumentali.
Una vera cartolina sonora da parte di Francesco Piu, questo “From The Living Room” o meglio ancora, una fotografia di famiglia, di quelle da condividere con le persone più care, magari dopo aver stappato un buon cagnulari o un cannonau.
Matteo Bossi
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