Nativa di Sassari, ma formatasi musicalmente alla Vocal Power Academy di Los Angeles, Eva Carboni ha alle spalle due ottimi lavori, “Italia Square” e “Smoke and Mirrors”, che sono stati da poco integrati con un EP che, pur in sole sei tracce, offre l’opportunità per apprezzare le ottime qualità della cantante sarda. Già dalla cadenza dell’iniziale “South Wind Blow” emergono quelle caratteristiche vocali che catturano l’attenzione degli ascoltatori, grazie anche al tocco della chitarra acustica di Andrius Linsdell, che crea quell’atmosfera che ritroviamo poi nel resto dell’album. L’energia quasi spigolosa di “Stony Ground” è in gran parte dovuta alla potenza della chitarra di Mick Simpson, che costruisce un buon rock nel quale Eva è totalmente a proprio agio, come d’altronde si conferma in “That Devil Man”.

“In The Name Of The Blues”, che dà il titolo all’album, vede la sua voce affiancata dal caldo suono del dobro di Linsdell che aggiunge un tocco di autenticità e richiamo alla tradizione, un aspetto che ritroviamo in “Independence Street”: sono brani che trasmettono una sensazione di ribellione e determinazione attraverso le sfumature vocali di Eva e le intense performance strumentali. Il finale è invece lasciato alla splendida ballata “We Come Alive”, quasi una conclusione epica, dove la voce di Eva brilla con intensità, guidata dai fraseggi dalla chitarra stridente di Simpson. L’album esprime grande energia e vitalità, si muove nella tradizione del blues combinando passione, freschezza e le qualità tecniche di tutti i musicisti, che vedono la presenza di Andy Littlewood al basso e tastiere, e Pete Nelson alla batteria. Le molteplici sfumature del blues che Eva Carboni è in grado di offrire la rendono sicuramente una delle cantanti italiane più interessanti da seguire.

 

Luca Zaninello

Info: https://www.evacarboni.com/

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