È mancato l’ultimo giorno dell’anno appena trascorso William Donald Nix, per tutti gli appassionati di musica Don Nix, una figura che ha lasciato una traccia importante nella musica. Nativo di Memphis, Nix si fa notare fin da adolescente, frequenta lo stesso liceo di Steve Cropper, Duck Dunn e Charles Packy Axton, coi quali forma i Royal Spades che poi diverranno The Mar-Keys, suonando il sassofono. Da lì in avanti continuerà a frequentare assiduamente gli studi Stax, in vesti differenti, musicista, autore, produttore, arrangiatore, rivelandosi spesso indispensabile, seppur a volte dietro le quinte. Si trova, quindi, in una posizione per certi versi privilegiata, all’intersezione tra musicisti di talento e in possesso di una visione allargata, che sfuma i confini tra generi. Produce ad esempio “Home” di Delaney & Bonnie o “Portrait” di un altro artista meno noto, ma da riscoprire, come Sid Selvidge o “Getting Ready” di Freddie King con l’amico Leon Russell per la Shelter.
Ed è probabilmente tramite quest’ultimo che finisce anche a collaborare al celebre“Concert For Bangladesh” organizzato, nel 1971, da George Harrison. I più lo ricorderanno come autore di un brano, “Going Down”, inciso per la prima volta dai Moloch, un gruppo di Memphis guidato dal chitarrista di culto Lee Baker e titolare di un solo album su Enterprise, sussidiaria della Stax, prodotto proprio da Nix. Il brano venne poi portato al successo da Freddie King ed è divenuto uno standard con decine di riletture. La sua discografia solista include ottimi dischi caratterizzati da un personale impasto di rock’n’roll, blues, country e soul, si pensi a “In God We Trust”(Shelter 1971), inciso a Muscle Shoals con grandi nomi quali Eddie Hinton, Duck Dunn, Berry Beckett, David Hood…e pieno di ottima musica. Lo stesso si può dire di “Hoboes, Heroes and Street Corner Clowns”(Enterprise 1974), in cui tra i vari musicisti coinvolti ci sono figure diversissime come Furry Lewis, che suonò spesso con Nix , il bassista Klaus Voorman e lo stesso George Harrison. Degno di essere ricordato è anche il progetto della Revue itinerante chiamato Alabama State Troopers da lui ideato nel 1972, comprendente ancora Lewis, la cantante Jeanie Greene, il Mount Zion Band Choir e inizialmente, persino Lonnie Mack. Una parabola, quella di Nix, anche appassionato di fotografia e autore di due libri, davvero singolare che meriterebbe di essere conosciuta anche al di fuori della cerchia ristretta degli appassionati. Come per altri suoi colleghi quali, per citarne solo alcuni, Jim Dickinson, Dan Penn, Donnie Fritts o il sopra menzionato Lee Baker, il loro contributo alla musica che amavano è stato profondo e duraturo.
Matteo Bossi
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