Gruppo fondato nel 2015, la Chris Zek Band ha recentemente pubblicato il suo terzo album: “Agarthi” è ispirato a un luogo leggendario e richiama l’idea di un viaggio di carovane che attraversano deserti, ricercando contatti e relazioni pacifiche. Christian Zecchin, in arte Chris Zek, frontman e anima creativa del gruppo, evoca mondi nascosti e connessioni spirituali lungo questo profondo percorso emotivo e musicale, dove nel cuore più autentico del blues si mescolano molteplici generi musicali. Proprio l’iniziale “Feel Like In Mississippi” propone venature southern, arricchite con le sonorità che ci regalano le tastiere di Matteo Bertaiola: è sempre lui il protagonista con il suo hammond che introduce l’accattivante “Peacemaker”, nel quale la voce di Zecchin appare molto convincente, come pure il suo assolo offerto nella tradizione dei guitar hero a stelle e strisce. L’eccellente title track strumentale richiama immediatamente gli Allman Brothers, che vengono appunto omaggiati con i dialoghi fra i due strumenti solisti e che risentiamo ancora nell’accattivante “Way Back Home”, nuovamente intrisa di venature southern.

La solida sezione ritmica, composta dal bassista Elia Pasqualin e dal batterista Enea Zecchin, offre un supporto deciso in ogni brano: emerge chiaramente in “Baby Blue”, riuscitissimo connubio fra sonorità che ricordano Doors e Grateful Dead, in un viaggio psichedelico radicato a fine anni ’60, ma altresì moderno e attuale. Con “Dancing With The Fire” prosegue l’excursus sonoro del quartetto, che immerge l’ascoltatore in un’esperienza ricca di suggestioni e atmosfere profonde: i suoni, gli assoli e gli arrangiamenti sono curati nei minimi dettagli, dimostrando la profonda cultura musicale dei quattro. Il finale è lasciato all’intenso “Whispering Blues”, appunto uno slow quasi sussurrato, elegante, suonato con indubbia maestria e cantato da Christian con la giusta passione. L’affiatamento della formazione, la cura nelle sonorità e la maturità compositiva rendono questo lavoro estremamente interessante e coinvolgente: ci si può quasi sorprendere che questi ragazzi veronesi sappiano offrire una qualità espressiva di tale livello, ma riascoltando il dischetto si possono gustare e scoprire ulteriori sfumature di assoluto valore.

 

Luca Zaninello

 

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