Chris Cain Good Intentions Gone Bad cover

Si racconta che quando mr. Cain portò il figlio Chris a vedere il leggendario B.B. King in concerto, il ragazzo ne fu talmente colpito che intuì che quella sarebbe stata la strada che avrebbe voluto percorrere: una vera e propria folgorazione! Ma i risultati gli hanno pienamente dato ragione, tanto che lo stesso re del blues ebbe occasione di elogiarlo, dicendo: “Chris Cain – ora quel ragazzo sa suonare la chitarra”. L’ultima proposta del chitarrista californiano ne conferma il talento, l’energia che si respira in tutto l’album è palpabile, come emerge fin dalle note iniziali di “Too Little Too Late”, con un chiaro debito allo stile di B.B. King sia alla voce che alla chitarra: un aspetto che ritorna spesso ma che, lo sottolineiamo, non ha impedito a Chris Cain di sviluppare un suo stile personalissimo, come ascoltiamo nello shuffle incalzante di “Had About All I Can Take”, piuttosto che in “Fear Is My New Roommate”, nel quale si riflette sulle incertezze della vita moderna. La struttura dei suoi assoli è diventata una sorta di trademark, che ha influenzato anche altri chitarristi, come ascoltiamo ad esempio in “I Was Wrong”: inoltre la presenza dei fiati nell’album ha un ruolo chiave, rendendo le sonorità ancora più piene e avvolgenti, come possiamo sentire anche in “Time To Cry” oppure in “Good Intentions.

Lo slow di “Waiting for the Sun to Rise”, arricchito dall’organo in primo piano, ci mostra le qualità di Chris Cain anche nei brani più intimistici, che ritroviamo analogamente in “Blues For My Dad” e “Bad Dream”, mentre la divertente e orecchiabile “Still Drinking Straight Tequila” fa da contrappunto più leggero, con la sua interpretazione spiritosa. Dopo l’ariosa e brillante “TGIF”, sigla che sta per Thank God Is Friday, Chris propone una riuscita fusione soul-blues con “Never Let You Break My Heart”, che lo vede protagonista in un gradevole assolo al piano elettrico, che si trasforma poi in un assolo di chitarra di grande ricchezza emotiva. Coadiuvato infine dal cantante e chitarrista Tommy Castro, “Thankful” appare una conclusione appropriata, quasi un’ode al ringraziamento, in primis dedicato alla moglie, ma che può tranquillamente estendersi alla sua carriera stessa. Ancora una volta Chris Cain non delude, con un lavoro che sa incanalare le passioni del soul, con influenze jazzate e naturalmente i suoi fraseggi chitarristici eleganti, dai toni nitidi e puliti: la sua capacità di fondere abilità tecnica e profondità emotiva si traduce in un sound raffinato, che sa esprimere stati d’animo gioiosi e positivi.

 

Luca Zaninello

intervista a Chris Cain di Matteo Bossi

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