Alligator (USA) -2021 –
Texana di Houston, ma da anni residente nella capitale statale, Austin, Carolyn Wonderland ha esordito ancora adolescente alla testa della sua band dell’epoca, The Imperial Monkeys per proseguire con una serie di dischi a suo nome. Molto stimata dai colleghi, non si contano le sue collaborazioni su disco o su un palco, tra i primi citiamo ad esempio Ray Benson (Asleep At The Wheel) poi produttore di alcuni suoi album, tra i secondi si conta persino un nume come Bob Dylan.
L’associazione più recente, che l’ha portata in tour anche in Italia due anni orsono, è stata quella con John Mayall, oltre che a suonare su “Nobody Told Me”. Noi l’avevamo apprezzata nel concerto di Fontaneto d’Agogna e la ritroviamo ora con piacere, approdata all’Alligator e con la produzione niente meno che di Dave Alvin. Diciamo subito che si tratta di un bel disco, con una azzeccata varietà di scelte, sia sonore che di repertorio, improntato sul trio con Bobby Perkins e Kevin Lance arricchito di volta in volta da altri contributi. Carolyn è più che una validissima chitarrista, qui infatti se ne apprezzano le qualità vocali e gli arrangiamenti riusciti.
Per una volta iniziamo dalla fine, da una versione notevole di un brano dei Grateful Dead, “Loser”, lunga e dalle fluide dinamiche, per l’occasione anche Dave Alvin imbraccia la chitarra e duetta con la Wonderland. Altra cover è “The Laws Must Change”, presa a prestito proprio da Mayall, quale forma di rispetto e ringraziamento, crediamo. Il brano, come qualcuno ricorda, apriva lo storico album “The Turning Point”, ed è molto ben condotto e si avvale anche di alcuni passaggi all’organo di Red Young. Il reparto cover, curiosamente tutto spostato nella seconda metà del disco, è composto anche da un bel duetto con un’icona del cantautorato texano, Jimmie Dale Gilmore, co-titolare di un album proprio con Alvin tre anni fa, su un pezzo di Dylan, “It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry”.
E ancora da una versione cajun, con accordeon e la lap steel di Cindy Cashdollar di un pezzo di Billy Joe Shaver, “Honey Bee”. Il resto lo ha scritto in prima persona e si tratta di blues con bei riff, “Broken Hearted Blues” o il boogie “Fragile Peace And Certain War”, in cui la chitarra è sempre al servizio della struttura del pezzo e non il contrario. Ma anche una ballata sensibile, “Crack In The Wall” o l’autoironico shuffle “Texas Girl And Her Boots”, dedicata ad un accessorio indispensabile per ogni ragazza texana che si rispetti, gli stivali appunto, un paio per ogni occasione, con ospite un’altra artista Alligator al piano, Marcia Ball. Brava Carolyn!
Matteo Bossi
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