Billy Price, settantacinque anni, da Pittsburgh, Pennsylvania, ha un curriculum da cantante Blue-Eyed Soul piuttosto corposo, nel quale spiccano il periodo con Roy Buchanan, un dei piu’ grandi chitarristi americani, e il rapporto con Otis Clay, con il quale incise “This Time for Real”, vincitore di un Blues Music Award nel 2016. Con Buchanan, nei primi anni settanta, Price conquisto’ una certa fama della quale l’album Live Stock da’ buona testimonianza. Al suo attivo 18 albums incluse compilazioni e anni di concerti con il suo gruppo. Per motivi ignoti, un eufemismo per non iniziare polemiche, Price si e’ esibito poco in Europa, nonostante il solidalizio con il chitarrista francese Fred Chapellier. Vero anche che la concorrenza in questo ambito e’ forte, basti pensare a cantanti come Tad Robinson, Darrell Nulisch, Curtis Salgado per rimanere nell’ambito Blue-Eyed Soul. “Person Of Interest” e’ un album solido, dove si sente la mano di Jim Pugh e Tony Braunagel, con canzoni molto accattivanti, ottime per la radio, come Inside that Box, Song I have never heard before e Person of Interest. Buono anche il cameo di Joe Banamassa, “Change your mind”, un omaggio a Roy Buchanan che pero’ non e’ Can I change my mind contenuta in “Live Stock”, portata al successo da Tyrone Davis. Altri pezzi molto buoni sono “They Knew”, “Damage Control and the Gift”, con Price ben supportato dai fiati. L’unico appunto che si potrebbe fare e’ che l’album e’ un po’ troppo lungo, con troppe somiglianze tra le canzoni. Attraverso l’album troneggia Jim Pugh, noto alle masse per il suo lavoro con Robert Cray e promotore di Little Village Founation, nonostante la produzione di Johnny Lee Schell (Phantom Blues Band, una garanzia) un filino troppo rock. Ma e’ questione di gusti, questo e’ un signor disco.

 

Luca Lupoli

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