Impossibile crederci. Il prossimo 7 agosto avrebbe dovuto essere pubblicato il secondo Box, in questo caso formato da 3 LP, dedicato ai Fleetwood Mac ed intitolato “Before The Beginning Vol.2 Live And Demo 1970”. Ma quanto ci è stato comunicato ieri ha cancellato un uomo unico come Peter Green nativo di Londra nel 29 ottobre del 1946 che, nonostante i problemi di schizofrenia che lo colpirono negli anni Settanta e che finirono per danneggiare la sua creatività musicale e cominciare la mutazione della sua unicità di bluesman in qualcosa senza anima. Sebbene nulla esiste per durare all’infuori del tempo, la scomparsa di Green avvenuta lo scorso 25 luglio all’età di 73 anni, ha finito di assumere sia per lui che per noi il sapore amareggiato della beffa temporale. Diciamo subito che Peter ci era piaciuto sia come musicista che come uomo, al punto che amammo il “suo blues” sia che fosse quello registrato con Mayall nel 1967 che quello preso a prestito dai “black” a Chicago come il lancinante “Like It This Away” al punto tale da farlo diventare un altro uomo. Purtroppo si dilatarono i problemi mentali, la cui pericolosità lo ridusse portatore di pericoli bilaterali, finché con l’aiuto di alcuni amici o quasi, cercò di rivivere il passato sfuggito se non integralmente, ma perlomeno risentendone l’odore della sua chitarra finché fu possibile. Vorrei chiudere a senso rovesciato ricordando Peter, finalmente insieme all’appassionato Daniele Ghisoni che lo attendeva da lassù, ed ai nostri incontri di Milano 1997 e Bellinzona 1996 che, con lui, sono finiti nei suoi silenzi pieni di blues.
Marino Grandi
Foto: Peter Green (Bellinzona, Giugno 1996, foto Marino Grandi)
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