Diciannovesima edizione per il Trasimeno Blues, manifestazione itinerante lungo le sponde di un lago che quest’anno si presenta davvero splendido, grazie a un inverno particolarmente piovoso. Piove anche sul festival, in senso non metaforico, tanto che si teme fino all’ultimo per la performance di Kirk Fletcher, il quale, insieme a Guitar Ray & The Gamblers, inaugura il corposo evento; acqua a catinelle per tutto il pomeriggio di giovedì 24 luglio, ma alla fine giove pluvio concede la grazia e il concerto si tiene regolarmente. Ottima la band di Guitar Ray e ottimo anche Fletcher, dal fraseggio chitarristico incisivo e lancinante, ma il connubio, seppur di livello, non convince totalmente; sarebbe stato auspicabile un coinvolgimento maggiore dell’ex comprimario di Kim Wilson, il quale invece si attiene alla sua condizione di “featuring”.  Variegata la proposta, con alcuni brani dal recente e apprezzato Photograph.

Ray Scona e Kirk Fletcher – Foto di Simone Bargelli

In compenso il concerto di Luca Sapio, previsto per martedì 29 luglio, viene posticipato al lunedì successivo, causa abbondanti precipitazioni. E’ una buona performance, con tanto di successo di pubblico. Sapio, che ha le qualità e l’indubbio merito di ricercarsi una dimensione personale all’interno di un genere strettamente definito (anche grazie a una voce estremamente soulful), presenta brani del disco la cui uscita è prevista per l’autunno e attinge a piene mani dal precedente Who Knows, insieme alla Capiozzo & Mecco Band (tra gli altri, Mecco Guidi all’organo e Christian Capiozzo alla batteria). L’edizione di quest’anno è all’insegna del cosiddetto “desert blues”, grazie alla partecipazione dei Tinariwen, che intervengono in occasione dell’anteprima, il 15 luglio alla Rocca di Castiglione del Lago, Bafoulabé The Band al Darsena Bar Café, sabato 26 luglio e all’attesissimo Bombino, fautore di un concerto molto apprezzato dagli astanti, meno da chi scrive, il quale riconosce l’esibizione come adatta soprattutto agli estimatori del genere.  Le performance comunque hanno un notevole effetto anche scenografico; i momenti migliori si hanno quando l’artista nigerino imbraccia la chitarra acustica. Annullato, per motivi non dipendenti dall’organizzazione, il concerto dei Tamikrest, previsto per sabato 26 luglio sempre a Castiglione del Lago; il che avrebbe consentito un viaggio a trecentosessanta gradi attraverso la cultura Touareg (probabilmente in cartellone il prossimo anno). Al loro posto Shanna Waterstown and the Hawks, concerto decisamente insufficiente; potenzialmente la voce della Waterstown potrebbe essere interessante, ma è tutto il resto che non funziona, compreso un atteggiamento poco coinvolgente da parte dell’ensemble.

Grandpa Elliott – Foto di Simone Bargelli

Sempre la splendida Rocca di Castiglione, domenica 27 luglio, è teatro del concerto della Playing For Change Band, ovvero un gruppo multietnico formato da musicisti per lo più itineranti; tra gli altri, il carismatico cantante e armonicista Grandpa Elliot, l’eccellente Roberto Luti alla chitarra slide e all’altrettanto bravo Clarence Bekker. Oltre alla musica, facente parte di un preciso progetto (al quale si è unito di recente Keith Richards), di questa performance, probabilmente uno degli apici (se non l’apice) della manifestazione, resterà la contagiosa energia, che passa attraverso classici quali Stand By Me, The Lion Sleeps Tonight, Fannie Mae, A Change Is Gonna Come. Il giorno seguente sullo stesso palco la Johnny Mars Band, in buon equilibrio tra soul e blues, con l’armonica di Johnny giustamente in primo piano; discreto l’affiatamento con il gruppo di supporto. Dall’altra sponda del lago. Passignano su Trasimeno ospita due concerti eccellenti, ovvero Big Daddy Wilson (giovedì 31luglio), accompagnato per l’occasione dalla Morblus Band di Roberto Morbioli e, il giorno successivo, Ian Siegal, insieme al sorprendente gruppo di Mike Sponza. Wilson ha dalla sua la garanzia di una voce profonda e possente, una forte dinamicità che gli consente una grande comunicativa con il pubblico, nonché un repertorio accattivante fatto di brani principalmente tratti dall’ultimo album, I’m Your Man. Siegal, dal canto suo, si pone in quella terra di confine fatta di blues, di rock e ballate, riuscendo a confezionare un concerto caldo e coinvolgente, grazie anche al supporto ritmico della band dell’inossidabile Sponza e a un repertorio che spazia dai primi dischi (ottima Hard Pressed da Blindside) fino al recente Man And Guitar; il pubblico apprezza, nonostante qualche gaffe e la richiesta di non essere ripreso. A seguire (Darsena di Castiglion del Lago, ore 24), i franco- statunitensi Parlor Snakes, combo dalla chiara matrice rock con ampi riferimenti alla musica degli anni ottanta; interessanti, ma poco in linea con il festival. Splendida l’esibizione di Marco Pandolfi, il 30 luglio a Paciano, un set di autentico blues (diversi pezzi sono tratti dall’ultimo disco, No Dog In This Hunt), caratterizzato da un sound essenziale eppure denso, pieno di sfumature.

Marco Pandolfi – Foto di Simone Bargelli

Marco si dimostra ancora una volta eccellente musicista, armonicista e chitarrista, nonché sensibile strumentista, in perfetto equilibrio tra veste solista e ritmico di sé stesso. La band che lo accompagna è formata da Lucio Villani al contrabbasso e Federico Patarnello alla batteria, una grande lezione pulizia e di intensità; dal punto della qualità, sicuramente il miglior concerto di quest’edizione 2014. La deliziosa Piazza Pian di Carpine di Magione vede protagonista Luke Winslow King la sera del 25 luglio, insieme a Roberto Luti (già citato), ovvero un percorso ragionato attraverso il blues pre-bellico e, in senso più ampio, attraverso il folk (passione dichiarata del nostro, Woody Guthrie). King si distingue per l’eleganza e per il suono leggero della sua Dobro, nonché per imperdibili perle, quali per esempio Kokomo Blues; il suo è un sound che viene da lontano, una passione che permea anche e soprattutto le composizioni originali, ricche della stessa intensità delle riletture dei classici. Sabato 2 agosto è l’ultimo ultimo sabato della kermesse che si svolge a Città Della Pieve, protagonisti Leroy Emmanuel (la sera alle 21,30), per un concerto dignitoso ma non memorabile (Emmanuel è una vecchia conoscenza, chitarrista già al fianco di gente importante, tra cui John Lee Hooker, Marvin Gaye, T-Bone Walker) e la Rico Blues Combo, presente in Piazza Plebiscito nel pomeriggio.

Ian Siegal – Foto di Simone Bargelli

La Rico, fresca di reunion, propone un ottimo set a base di vecchi classici di propria produzione, presentati con rinnovato feeling e con grande energia; sorprende, come sempre, la forza motrice di Giuliano Bei, batteria e Mirco Capecci, basso, i quali si sono guadagnati la reputazione di miglior sezione ritmica blues, come il fraseggio completo della chitarra di Maurizio Pugno e dell’armonica di Riccardo “Rico” Migliarini. Sempre alla Darsena, sempre ore 24, i divertenti e scanzonati, seppur a tratti caotici, Monaci del Surf. Per dovere di cronaca riportiamo i concerti ai quali non ci è stato possibile assistere, ovvero Angelo “Leadbelly” Rossi, The Soul Sailor & The Fuckers, Opez, The Blues Queen, Post Kitsch, Little Blue Slim, P-Funking Band. In definitiva, l’edizione 2014 del Trasimeno ha saputo (crisi “permettendo”) mantenere un buon standard qualitativo, confermato, oltre che dal palinsesto, dalla notevole presenza di un pubblico attento ed esigente. Al prossimo anno.

Simone Bargelli e Roberto Giuli

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