Jontavious Willis al Blues to Bop 2024

Qualcosa è cambiato, si potrebbe dire. Almeno in riferimento alla sua collocazione temporale, quest’anno infatti il Blues To Bop  che solitamente animava le piazze di Lugano nell’ultimo fine settimana di agosto, è stato anticipato alla seconda metà di luglio, all’interno dell’ampia programmazione del Longlake Festival.

Quel che non cambia, per fortuna, è l’attenta programmazione, in grado di accontentare gusti differenti, tra artisti affermati ed emergenti molto interessanti, che si sono avvicendati sui tre palchi, oltre agli incontri coi musicisti al parco Ciani.

Altro fattore da non dimenticare è la gratuità, un elemento niente affatto secondario, senz’altro un ulteriore motivazione per  tanti appassionati provenienti da Ticino, Lombardia e zone limitrofe di gustarsi ore di musica di qualità.

Abbiamo assistito ad alcuni dei concerti della serata di sabato 20 luglio, che  per noi inizia al palco Rivetta Tell, dove ritroviamo con grande piacere un talento già molto apprezzato al festival cinque anni addietro, Jontavious Willis.

Il ventottenne della Georgia, che allora era affiancato da Lakota John, questa volta è da solo, ma tiene il palco con grande maturità suonando un country blues che odora di campagna, “la mia è rural music” dice ad un certo punto.

Un concerto che alterna brani classici ai molti autografi del suo repertorio, in piena linea con la tradizione di cui è studioso appassionato. Tra i primi ricordiamo “Make Me A Pallet On Your Floor”, “What’d I Say” (hit per un altro celebre nativo della Georgia) o una convincente “We Gonna Move To The Outskirts Of Town”.

Tra i secondi propone anche qualche anticipazione dal nuovo album, “West Georgia Blues”, in uscita il prossimo 16 agosto, pensiamo alla bella “Ghost Woman”.

D. K. Harrell al Blues To Bop

D. K. Harrell foto © Carlo Carugo

Ritroviamo un altro giovane a questa edizione del Blues To Bop che si sta facendo strada, con pieno merito, D.K. Harrell, sul palco di piazza della Riforma. Harrell lo avevamo apprezzato e intervistato lo scorso anno a Lucerna e qui conferma tutte le impressioni positive.

Spigliato e sempre più sicuro, Harrell coinvolge fin da subito un pubblico che sa poco o nulla di lui, racconta della propria passione per B.B. King e dell’emozione di suonare nello stesso posto dove ha suonato anche il Re, tanti anni prima. Il gruppo è in grado di fornirgli un bel supporto e ci mette veramente poco tempo a coinvolgere tutti a cominciare da “I Just Want To Make Love To You” o una “Why I Sing The Blues” ben condotta. Ma sono, ovviamente, i brani del suo bel disco, “The Right Man”, a costituire l’ossatura della set list e a ben figurare per dinamiche e atmosfere. P

ensiamo a “Hello Trouble” o “Leave It At The Door”. Chiude ballando in mezzo al pubblico  che lo ha applaude a lungo e, altro punto in comune col suo eroe, dimostra grande disponibilità con chiunque per foto e firme dopo il concerto.

Quasi in concomitanza è molto buono anche il set che propone Boney Fields, nella vicina piazza Cioccaro. Alla testa di una formazione di sette elementi, il trombettista e cantante dal lungo curriculum (ha suonato con James Cotton, Luther Allison, Lucky Peterson e dozzine di altri) propone un concerto incentrato soprattutto sul suo album dello scorso anno, “Just Give Some Mo’”, realizzato in Francia, sua terra di residenza, con la produzione di Sebastian Danchin. Fields e i suoi suonano un funk blues pieno d’energia, con molti scambi tra la sezione fiati sempre protagonista e testi soventi impregnati della sua vicenda personale, omaggi ai suoi colleghi, “Cross My Heart” o “Crazy ‘Bout You” o la canzone titolo del disco, grondante groove.

Fantastic Negrito al Blues to Bop 2024

Fantastic Negrito foto © Carlo Carugo

Il protagonista del finale di serata, di nuovo in piazza Riforma, è Fantastic Negrito, per la sua personale sintesi da lui sovente definita “black roots music”, una ricetta che in nemmeno dieci anni gli ha consentito di farsi conoscere ed apprezzare anche in Europa.

Tre dei suoi lavori, a partire da “The Last Days Of Oakland” (2016) sono stati inoltre premiati con un Grammy come “Best Contemporary Blues Album”. Il musicista cresciuto a Oakland, California, mette in musica oltre alla sua vita, storie che raccontano le marginalità e contraddizioni dell’America, senza molti giri di parole. Pensiamo a brani come “Workin’ Poor” o “Plastic Hamburgers” o una sorta di boogie acido come “Have You Lost Your Mind Yet?”.

Un concerto certamente d’impatto, per la presenza scenica di Xavier Dphrepaulezz alias Fantastic Negrito, un fauno sempre in movimento e in grado di accattivarsi il pubblico e la compattezza della band, che gli costruisce attorno un suono possente, con basso e tastiere in evidenza e una miscela di funk/rock/r&B in cui ognuno potrà cogliere influenze diverse.

Al di là della collocazione temporale presente o futura nella programmazione luganese, auguriamo al Blues To Bop di restare fedele alle encomiabili caratteristiche che lo hanno sempre contraddistinto e che abbiamo ritrovato anche in questa edizione, pensiamo soprattutto alla varietà e apertura delle proposte e al gusto per la scoperta di artisti non (ancora) molto noti al grande pubblico.

Matteo Bossi

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