“Settle for the Moon” è l’album di esordio dei Soft City, un vibrante viaggio attraverso il panorama del blues che non solo attinge e rende omaggio alla tradizione, ma la arricchisce con un’energia fresca e contemporanea. Fin dalle note di apertura della title track è evidente che la band di Oslo vuole andare ben oltre una riproposizione ordinaria del genere: la ricchezza delle sonorità dell’Hammond di Håvard Ersland, che pervade tutte le tracce, aggiunge quello strato di profondità che completa i riff incisivi del chitarrista Ask Vatn Strøm. Il quintetto ama i ritmi suggestivi e arrangiamenti articolati, come emerge anche in “Rumblin’ Around” piuttosto che in “Griff”, dagli accenni Zappiani, che testimoniano la capacità della formazione di fondere perfettamente elementi sarcastici e funky, creando un suono sofisticato e accessibile. La cantante Thea Paulsrud sa poi comunicare tutto il sentimento che emerge nelle linee melodiche di brani come “Lost Into Space” oppure “Fool to Love You”, dalle venature reggae e soul. In ogni caso c’è sempre molta dinamica nelle loro canzoni, come dimostra lo sviluppo dell’interessante “Let’s Make It Right”: gran parte del merito va alla ritmica del bassista Joachim Mørch Meyer e del batterista Vegard Staum, che definiscono il suono caratteristico della band.

L’accattivante “Here Comes the Roll” dimostra la capacità di coinvolgimento dei Soft City, che non a caso hanno ottenuto numerosi riconoscimenti e apprezzamenti durante i vari festival a cui hanno preso parte, fin dalla loro nascita nel 2018. Le ulteriori tracce dimostrano altresì le multiformi personalità dei cinque, che passano con notevole disinvoltura da intensi slow come “This Don’t Feel Like Home” e “Where Does This Path Lead”, quasi cantato a cappella, al funky di “This Gonna Be My Day” per congedarsi infine con l’allegro strumentale “City Strut”.

Con quest’ottimo debutto discografico il quintetto norvegese si conferma una realtà di spicco della scena blues nordeuropea, che merita di essere più ampiamente conosciuta, per condividere la passione per il blues e il soul che è palpabile ed emerge in ogni nota.

 

 

Luca Zaninello

 

Category
Tags

Comments are closed

Per la tua grafica

Il Blues Magazine
GOSPEL & SPIRITUALS 2024