Mud Morganfield al Torrita Blues Festival

Il tempo passa ahimè, le cose cambiano ma le buone abitudini fortunatamente restano. Con le sue trentacinque edizioni quella di Torrita di Siena è ormai diventata tappa obbligata per gli appassionati di blues o per chiunque sia alla ricerca di buona musica.

Anche in questo 2023 la tre giorni toscana mantiene la sua tradizionale collocazione temporale, aprendo simbolicamente la stagione estiva festivaliera. Torna anche il contest “Effetto Blues”, organizzato dallo staff del festival nei mesi precedenti all’evento.

Il Torrita Blues 2023

Matteo Pizzoli’s True Git da Brescia, Lil Mama Blues da Cuneo e Low Town da Domodossola, le tre band selezionate che hanno animato la serata di giovedì 22 giugno, collocando i loro set durante l’ormai immancabile cena blues in piazza Matteotti con il conseguente successo di un ennesimo sold out all’insegna dei buoni sapori e della solidarietà.

Piacevole quanto particolare proposta quella del Trio Insolito, quartetto appunto, che ha avuto il compito di aprire la serata di venerdì 23 giugno. Set acustico all’insegna di un’inconsueta cultura musicale e sonora anche attraverso strumenti insoliti per determinati generi e ritmi. Tra folk, blues jazz e armonie mediterranee il Torrita di quest’anno è partito con un tono “gentile” che ha avuto necessità di un ascolto maturo e “aperto”.

La serata prosegue sempre in veste acustica ma i ritmi sono decisamente più sostenuti. The Crowsroads è il giovane trio, (batteria-armonica- chitarra) che dopo la vittoria nel contest nazionale dell’Italian Blues Union ha rappresentato l’Italia alle finali Europee tenutesi recentemente in Polonia. L’energia è quella di una giovane band vogliosa di mettersi in gioco tra buone originali e cover rivisitate in maniera appropriata e personale. Offrono un concerto molto apprezzato dal pubblico, miscelando fondamenta blues e attitudini rock in un DNA che si tuffa direttamente in una dimensione tipica dell’americana sound.

“Io In Blues” è il progetto che Irene Grandi sta portando in giro per l’Italia e che ha fatto tappa anche a Torrita. Come lei stessa annuncia sul palco, quello proposto è un viaggio tra le canzoni che hanno influenzato e disegnato la sua formazione di artista; tutte rivisitate e arrangiate in una personale rilettura blues. C’era molta curiosità per quella che è riconosciuta essere una delle voci più accattivanti della musica leggera di casa nostra.

Irene Grandi al Torrita Blues Festival

Irene Grandi al Torrita Blues Festival (foto Simone Bargelli)

In realtà lo show ha difficoltà nel “decollare” soprattutto nella sua prima parte quando la rilettura di classici come “Little Red Rooster” necessitano di quell’impronta black non totalmente presente, seppur l’impegno di Irene sia da ammirare e sottolineare. Le cose cambiano totalmente quando l’artista inizia a interpretare quel repertorio storico della musica italiana tra Mina, Battisti e Pino Daniele.

Si torna in dimensioni così care e familiari alla cantante toscana, ma inevitabilmente il set prosegue in un concerto pop, dove non mancheranno nemmeno i suoi personali successi. La cantante fiorentina è accompagnata da un’ottima band, dove ritroviamo il maestro Pippo Guarnera, sempre superbo con il suo Hammond.

È affidata ad Alberto Visentin l’apertura della serata conclusiva del Torrita, sabato 24. Il giovane chitarrista friulano si è ben contraddistinto al recente Italian Blues Challenge. La sua è una proposta non banale che prende spunto dall’importante tradizione statunitense quella più legata al folk e i suoi cantastorie.

Il dinamismo ingloba un’attenta ricerca musicale che si aggrappa al rock, al pop, al jazz più recente e soprattutto alla scena di New Orleans. La scrittura del brano diventa la base importante della sua idea musicale dimostrando personalità e originalità anche grazie all’uso della tromba e di un quartetto che vede al basso la presenza di Stanley Sargeant. Alberto è la bella sorpresa di questo Torrita 2023.

Mud Morganfield

La curiosità certamente non mancava per l’atteso set di Mud Morganfield e se portare un cognome così non deve essere certo semplice, possiamo dire che il suo è stato un vero concerto di Chicago Blues nel suo concetto più tradizionale e genuino.

Una carrellata di quei brani che hanno reso celebre il padre creando un mito e incastonando questo suono nella storia. Band strepitosa che in modo incalzante e attraverso il giusto linguaggio ha saputo ricreare quelle atmosfere tipiche della Windy City.

Suoni decisi, shuffle sanguigni, slow ricchi di pathos dove la voce e il carisma di Mud riescono a convincere e regalare belle vibrazioni, cancellando qualsiasi dubbio sulla veridicità del personaggio. Brendan O’Neill alla batteria e la bravura di un formidabile Steve “West” Weston all’armonica meritano un elogio a parte in un connubio riuscito e molto apprezzato.

Wes Weston al Torrita Blues Festival

West Weston al Torrita Blues Festival (foto Simone Bargelli)

Tutto quello che ci si aspettava, è risultato avverarsi.

Non è certo stata l’edizione più memorabile della storia del festival, ma il tempo passato nella piazza di Torrita ha regalato comunque suoni di qualità e belle emozioni.

Ogni fine giugno ritrovare vecchi amici e ascoltare buona musica è un elemento che di questi tempi non deve essere assolutamente dato per scontato….e la differenza la fa sempre quella sana e sincera accoglienza del suo staff che trasforma l’evento in una sorta di piacevole “ritorno a casa”.
See You Soon, Torrita Blues.

Simone Bargelli

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