Che la fama di un chitarrista come Harry Hmura sia legata al successo di un videogioco popolare come “Halo” è davvero un aspetto curioso di come funziona il music business: Harry ha fatto la gavetta dai piccoli palchi dell’hinterland chicagoano, arrivando però a condividere i più importanti palcoscenici blues, accompagnando in tutto il mondo artisti che vanno da James Cotton a Muddy Waters, da Buddy Guy a Junior Wells, e ancora Johnny Winter, Dickey Betts, Jeff Healey e la lista potrebbe continuare. Senza neppure dimenticare l’intensa attività che lo ha visto impegnato in registrazioni commerciali per diverse reti televisive o grandi aziende come McDonalds, Bayer, Kraft, P&G e altre. Le sue radici sono comunque nel blues, e a distanza di tre anni da “All I Need”, pubblicato prima dello scoppio della pandemia, vede la luce il suo nuovo lavoro solista “Going Home”, registrato con il supporto del tastierista Damiano Della Torre e del batterista Pablo Leoni.

Il punto di partenza è naturalmente il sound della Windy City, che Harry omaggia immediatamente con l’apertura dell’incalzante “Boogie Run” per passare alla rilassata “Cool Cool World”, assai curata nell’arrangiamento che consente a chitarra e hammond di esprimersi con personalità. La fluidità dei suoi assoli ritorna in ogni traccia, dallo slow “I Ain’t Going Away” fino alla piacevole pigra cadenza di “Give Me Anything”, un blues acustico che risulta subito familiare. La voce graffiante di Harry emerge nel brano che dà il titolo all’album, con il riff che la caratterizza: qui emerge anche l’assolo di Damiano, di nuovo protagonista in “Put The Blame On”.

Il chitarrista utilizza anche dobro e slide per caratterizzare le sue emozioni e raccontare le sue storie sempre con efficacia, creando sempre la giusta atmosfera e l’intimità con chi ascolta: ne sono chiari esempi “Let’s Get High”, con quell’old style reso in chiave moderna e l’intensa ballad “Do Me Right”, con l’elaborato intreccio di note per l’assolo finale. La chiusura è lasciata all’ottima “I Like to Roll” che sembra quasi bilanciare le molteplici influenze che hanno caratterizzato il percorso musicale e personale del nostro chitarrista. Chi non conosce Harry Hmura resterà sicuramente sorpreso positivamente dalla qualità di “Going Home”: l’originalità del suo sound è proprio nella capacità di seguire i solchi della tradizione, riuscendo a mescolare sapientemente rock, blues e country con un pizzico di folk.

 

Luca Zaninello

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