Ci sono sempre molti modi per salutare una persona, tanti registri per dare l’addio ad un’icona della musica come Tina Turner, una donna che ha fatto la storia, prima assieme al marito Ike e poi da sola, del blues e del rock, passando dal pop, soul rhythm and blues e persino un poco di funk, insomma tutto il panorama che deve la sua fama alla cultura afroamericana.

C’è chi sceglie racconta la vita del personaggio in questione, chi ricorda i dischi ed i premi vinti, chi le ultime apparizioni, qualcuno riesce a recuperare qualche aneddoto, testimonianze di amici e/o rockstar di pari livello che in qualche modo hanno percorso parte della loro strada musicale accanto a chi ormai non può più né confermare né smentire.

Siamo tutti (o quasi) “santi” quando si passa a miglior (?) o altra vita, o semplicemente si interrompe la propria avventura in questa di vita.

Non credo Tina fosse santa, e per fortuna visto che grazie al suo essere sé stessa ci ha regalato indimenticabili performance e canzoni immortali, passando anche attraverso il cinema.

Proprio dai film vorrei partire per dirle in qualche modo grazie, e da quell’opera rock visionaria che fu Tommy, in cui interpretava (e cantava) la sua “Acid Queen”, mai nessuna avrebbe potuto farlo meglio, quella parte (e quel brano) le erano stati cuciti addosso.

In seguito, il suo legame con un artista che ho ed abbiamo amato in maniera viscerale, Tony Joe White, che le ha regalato dei brani indimenticabili anche per essere stati cantati e portati ai primi posti delle classifiche proprio dalla Turner. Non la ringrazierò mai abbastanza per questo, e il suo fiuto per i successi si conferma, se mai ce ne fosse bisogno, anche per questo.

Infine la mia unica esperienza di un suo live è stata a Milano, nel 1996 con tanto di accredito stampa e foto, che mi permise di stare sotto il palco per i primi brani ed inquadrarla nel teleobiettivo (si diceva così tempo fa..). Le ballerine poco più che ventenni quasi sfiguravano di fronte alle sue gambe slanciate, sorrette da tacchi vertiginosi, e l’energia della band sarebbe stata più che dimezzata senza la sua presenza e la sua voce, ma cosa ancora più incredibile, ogni volta che la inquadravo e stavo per scattare la foto, lei mi guardava negli occhi, sorrideva e ammiccava strizzando l’occhio. Non dimenticherò mai quella sensazione che lei fosse lì, in quell’istante, solo per noi.

Forse tutti conoscendola lo hanno provato, non lo sapremo mai, ma crediamo che questa magia sia vissuta, ed ora scomparsa, solo con Tina Turner.

 

 

Davide Grandi

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